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31 Gennaio 2015 | IBC news

A Mirandola la mostra “Per amore dell’Arte”

Tre opere restaurate ritrovano il loro habitat

A cura di Valeria Cicala

Se il terremoto ha ferito e sfregiato il nostro paesaggio storico-artistico, la passione e la determinazione delle istituzioni e delle amministrazioni, di addetti ai lavori e delle comunità sono finalizzate a restituire, compatibilmente con le differenti problematiche, architetture e opere. Queste contribuiscono a ricreare un tessuto non solo fisico, ma anche emotivo dei territori offesi.

Un bel segnale giunge ora da Mirandola, una delle aree più colpite dal sisma, dove con un’esposizione nell’Aula Santa Maria Maddalena si inaugura sabato 31 gennaio alle ore 16.30 la mostra “Per amore dell’arte. Il restauro di tre capolavori di Mirandola.
Tre preziose opere d’arte, di proprietà comunale, gravemente danneggiate nel maggio 2012 e delle quali si sono concluse le operazioni di restauro, tornano ad abitare il loro territorio. Si tratta del Crocifisso della Collegiata di Santa Maria Maggiore e dei dipinti raffiguranti la Conversione di Saulo di Sante Peranda e la Madonna di Loreto col bambino in gloria e Santi di di Annibale Castelli.

La mostra, che ha anche il patrocinio dell’Istituto per i beni culturali, è curata da Marco Mozzo in collaborazione con Gianpaolo Ziroldi. Sarà inaugurata alla presenza del Sottosegretario del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Francesca Barracciu e del Sindaco di Mirandola, Maino Benatti. Tra le presenze istituzionali si segnalano gli assessori regionali Patrizio Bianchi e Massimo Mezzetti.
Il visitatore oltre a ritrovare la bellezza delle opere, conoscerà il percorso di recupero di queste. Assai interessante e foriero di una gradevole scoperta, quello del Crocifisso, che il crollo delle coperture della navata centrale ha spezzato in più frammenti, alcuni dei quali ritrovati solo un anno dopo il sisma. Il complesso intervento di restauro, promosso da Franco Cosimo Panini Editore, eseguito dal Laboratorio di Giuliana Graziosi, ha provveduto a ricomporre le parti frammentate e ha permesso di restituirgli la completa leggibilità senza però celare del tutto i “segni” del trauma subito. Questa scelta ha contribuito a svelarne la straordinaria qualità estetica e materiale. L’intervento ha, infatti, dimostrato che il crocifisso, ritenuto un’opera in gesso risalente al Settecento, è un manufatto in legno molto più antico, databile alla fine del XV secolo.

Il racconto si completa con l’esposizione delle due tele di Sante Peranda e Annibale Castelli, fortunatamente meno danneggiate dal sisma, il cui restauro è stato condotto gratuitamente dalla Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” con il sostegno della Reggia di Venaria che non ha soltanto restituito ai nostri occhi la smagliante ricchezza della pittura originale, ma ha offerto anche l’occasione per studi più approfonditi sull’attribuzione e sul processo esecutivo.
Per il periodo di allestimento della mostra, che è ad ingresso gratuito, sono anche previste tre conferenze dedicate alle opere restaurate: il 6 febbraio, il 20 febbraio, e il 6 marzo.
www.peramoredellarte.it 

Il catalogo è pubblicato da Franco Cosimo Panini Editore
Per saperne di più: www.ibc.regione.emilia-romagna.it

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