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21 Aprile 2016 | Spettacoli in Emilia-Romagna

AAA. Nuovi melomani cercasi

Il pubblico e il “non pubblico” della lirica in Emilia-Romagna indagati in uno studio dell’Osservatorio Regionale dello Spettacolo. Interviste a Michele Trimarchi e Roberta Paltrinieri

A cura di Piera Raimondi Cominesi

Cari ascoltatori,

oggi nella nostra rubrica dedicata agli spettacoli parliamo un po’ anche di voi, gli spettatori, l’altra, indispensabile faccia della medaglia del sistema dello spettacolo. Non è un mistero che il tema dell’ampliamento e della diversificazione del pubblico sia un problema da affrontare sia per chi produce cultura, sia per chi, come la Regione Emilia-Romagna, attua politiche culturali di sostegno allo spettacolo. L’occasione per approfondire nella nostra trasmissione questo argomento ci è data dalla pubblicazione di uno studio dell’Osservatorio Regionale dello Spettacolo sull’argomentoper il periodo 2010-2014. Non è certo la prima volta che l’Osservatorio – istituito per legge nel 1999 proprio per fornire strumenti di valutazione delle politiche culturali e della loro efficacia, tratta il tema del pubblico – ma questa volta l’analisi si è focalizzata sul pubblico della lirica in Emilia-Romagna. La ricerca, di carattere qualitativo e quantitativo, che ha utilizzato strumenti come le interviste e i focus group, ha coinvolto il pubblico di tre importanti teatri della nostra regione: il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia e il Teatro Municipale di Piacenza.

Coordinato dal professor Antonio Taormina, docente universitario e responsabile dell’Attività di Ricerca Ater, lo studio – a fronte di dati paragonabili per andamento non solo a quelli italiani, ma a quelli mondiali, in cui la spesa diminuisce, le rappresentazioni e gli spettatori anche – offre importanti spunti di riflessione sulla composizione del pubblico e sui “perché” di chi pubblico non è, ma potrebbe esserlo.

Ne parliamo con il professor Michele Trimarchi, economista della cultura e vicepresidente della fondazione lirica bolognese, tra gli estensori dello studio con la sociologa Roberta Paltrinieri.

intervista a Michele Trimarchi

L’obiettivo è dunque ampliare e diversificare l’audience: non si tratta, quindi, soltanto di rivolgersi al pubblico “fidelizzato”, ma anche di raggiungere un pubblico nuovo, diverso, facendo i conti anche con le barriere economiche, sociali, psicologiche e le autorappresentazioni sociali di chi consuma o non consuma lirica. Ai nostri microfoni la professoressa Roberta Paltrinieri racconta più in dettaglio le caratteristiche di queste tribù di spettatori.

intervista a Roberta Paltrinieri

Lo studio “Il Pubblico della Lirica in Emilia-Romagna” è disponibile sul sito Cultura Er, all’indirizzo http://cultura.regione.emilia-romagna.it/osservatoriospettacolo/studi-e-ricerche

 

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