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15 Aprile 2008 | Archivio / Protagonisti

Cristina Dudley Paleotti

Una vita affascinante nella Bologna del Seicento

A cura di Claudio Bacilieri, Lettura Mascia Foschi

15 aprile 2008

Cari ascoltatori, il personaggio di cui parliamo oggi ci porta nella Bologna di fine Seicento, il periodo in cui il volto della città si è fissato negli aspetti edilizi e urbanistici che ancora oggi, in gran parte, conserva. Parliamo di  Cristina Dudley Paleotti, una poetessa e donna di cultura che si è ritagliata anche la fama, per l’epoca, di personaggio scandaloso.
L’occasione per fare un passo indietro nella storia ce lo dà il libro di Rossana Conte pubblicato dall’editore Il Filo e dedicato, appunto, a questa donna bella e dalla spiccata sensibilità artistica.
Prima di dare la parola all’autrice, diciamo ancora due parole sulla città che fa da cornice a questa vicenda. Bologna tra Sei e Settecento diventa la più importante città dello Stato Pontificio dopo Roma. Per adeguarla a questo suo ruolo, l’aristocrazia e il clero danno vita a un deciso ampliamento urbanistico che porta a una straordinaria crescita della popolazione urbana.
I grandi lavori iniziano nel 1563 con la costruzione dell’Archiginnasio, proseguono l’anno seguente con la fontana e la piazza del Nettuno, nel 1565 con l’Ospedale della Morte (oggi Museo Civico) e con il Palazzo dei Banchi. Le grandi famiglie senatorie si impegnano nella costruzione di palazzi che sottolineano il rango e la potenza dei proprietari. Bologna si arricchisce di sontuose dimore, dai cinquecenteschi palazzi Fantuzzi, Malvezzi, Bentivoglio, Boncompagni, Albergati, Vizzani, ai secenteschi Caprara, Bargellini, Pepoli, fino ai settecenteschi palazzi Aldrovandi, Monti, Hercolani.
A queste splendide dimore si aggiungono le abitazioni dei rami secondari delle famiglie senatorie, della nobiltà minore e quelle dei ricchi mercanti.
E così arriviamo alla nostra vicenda, che ha per protagonista una creatura bellissima e spregiudicata: Cristina Dudley Paleotti, la cui vita si svolge tra il 1650 e il 1719.

L’inglese Cristina, dei duchi di Northumberland e dei conti di Warwick, era una ragazza di 13 anni, al servizio della regina Cristina di Savoia, quando il marchese Andrea Paleotti la conobbe a Torino e la sposò. Bastorono pochi anni trascorsi a Bologna, per alimentare un vero e proprio chiacchiericcio invidioso e una fitta letteratura comico-satirica attorno alla persona vivace e intraprendente di Cristina, abituata a un ambiente mondano di più ampio respiro, rispetto alla città emiliana.

Ma facciamoci raccontare la storia della sua vita da Rossana Conte, che ha appena pubblicato un libro su questo personaggio. 

Dunque, Rossana Conte, in cosa si distingueva Cristina Dudley Paleotti dalle donne del suo tempo?

Era destino che la bella inglese dovesse vivere al centro di intrighi amorosi? Com’era la vita per una nobildonna nella Bologna del Seicento?

Tipicamente barocco è anche il tema del pentimento, della meditazione sugli abbagli della carne. Alle tematiche amorose della giovinezza, incentrate sul motivo della gelosia, durante la maturità si sostituiscono nelle liriche della Dudley accorati accenti, frutto di un ripensamento della propria esistenza, che determina la volontà di riconciliarsi con Dio. E’ così, Rossana Conte?

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