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15 Marzo 2011 | Archivio / Protagonisti

Giuliano Montagna

Si è spento a Sydney l’8 gennaio scorso il figlio non riconosciuto di Giovannino Guareschi

A cura di Claudio Bacilieri. Lettura di Fulvio Redeghieri

15 marzo 2011

Si è spento l’8 gennaio a Sydney, all’età di 77 anni, Giuliano Guareschi Montagna, figlio naturale dello scrittore emiliano Giovannino Guareschi, che non aveva mai riconosciuto la propria paternità. Solo dopo i settant’anni d’età, una sentenza del Tribunale di Parma ha permesso a Giuliano Montagna, da lungo tempo trasferitosi in Australia, il diritto di portare il cognome del celebre genitore. Alla moglie Giancarla, nelle cui braccia è spirato Giuliano, nella casa di riposo con vista sulla baia di Sydney, esprime le condoglianze la presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo Silvia Bartolini, che aveva incontrato il figlio di Guareschi nel corso della missione in Australia del settembre 2008, in parte dedicata proprio all’autore del ciclo di Peppone e don Camillo, la cui “emilianità” fa ancora da collante con la comunità dei corregionali che risiedono in questo Paese.

L’Australia è stato l’approdo di Giuseppe Montagna dopo aver trovato, anche grazie all’interessamento paterno, lavoro a Parma nell’azienda Barilla. La decisione di intraprendere la carriera giornalistica senza dover chiedere nulla al padre, spinse il giovane Giuliano Montagna a emigrare nel 1961 oltre Oceano, dove si impiegò presso il pastificio San Remo di Adelaide, prima di diventare corrispondente locale del quotidiano degli italo-australiani “La Fiamma”, fino all’assunzione alla redazione centrale di Sydney che lo portò poi a diventare direttore del giornale.

La casa editrice australiana Padana Press, fondata a Leichhardt (Sydney) da un emiliano-romagnolo, Bruno Buttini, ha pubblicato nel giugno 2008 la versione in inglese di Mio Padre, Giovannino Guareschi. Dal Po all’Australia, inseguendo un sogno, la vivace autobiografia di Giuliano Montagna, che già aveva suscitato interesse in Italia, dove aveva conseguito il primo premio al concorso letterario “Mario Soldati”, nella sezione giornalismo.

È significativo il fatto che vari enti culturali italiani si siano a turno contesi la presenza alle loro manifestazioni di Giuliano Montagna durante l’ultima sua permanenza in Italia. Le pagine del libro ripercorrono un cammino di sogni, tentativi, frustrazioni, sconfitte e qualche traguardo raggiunto, come quello di avere almeno sulla sua tomba il nome di Guareschi. Non mancano commoventi affermazioni dello stesso autore, che in un’intervista alla televisione italiana si è definito “figlio primogenito, squalificato a figlio di serie B, che, a differenza del suo fratellastro, non si è però accontentato di vivere all’ombra dei baffi paterni, ma ha invece cercato la sua strada da solo”. “E in questa strada, il momento più difficile della mia vita è stato quello in cui ho dovuto scrivere per La Fiamma” l’articolo commemorativo sulla morte di mio padre. Nessuno in Australia conosceva la mia storia, e la mia più grande soddisfazione l’ho avuta poco prima che mio padre morisse, quando gli ho mostrato il giornale per cui scrivevo, su cui c’era un articolo con la mia firma”.

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