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20 Gennaio 2016 | Spettacoli in Emilia-Romagna

Pupattole. L’identità, verso sera, fa male

Scherzo di teatro e musica dedicato a Laura Betti con la regia di Francesca Ballico. Dal 22 al 24 gennaio al Teatro delle Moline

A cura di Piera Raimondi Cominesi

“Nacque ad un certo punto e comunque, sia chiaro, nacque e visse al di fuori della storia”. Così, nel 1964, Laura Betti scriveva di sé, con ironia e umorismo: ingredienti fondamentali dell’omaggio all’attrice che Francesca Ballico porta in scena in prima assoluta al teatro delle Moline, a Bologna dal 22 al 24 gennaio.

Lo spettacolo è parte di “Più moderno di ogni moderno. Pasolini a Bologna”, il progetto promosso dal Comune di Bologna per ricordare il poeta a quarant’anni dalla morte.
Lo spettacolo, una pièce tra teatro e musica, traccia un  profilo inedito  della Betti, una delle più care amiche e attrici di Pasolini.

Famosa negli ultimi anni della sua esistenza soprattutto per il suo impegno come Presidente del Fondo Pasolini e come interprete di splendidi recital di poesie pasoliniane, Laura Betti è stata una grande artista con una carriera densa e multiforme che l’ha vista interprete, oltre che di memorabili spettacoli teatrali e  film, ricordiamo La ricotta, Teorema – che le valse la Coppa Volpi alla mostra di Venezia –, La dolce vita, Novecento, anche di  leggendarie canzoni d’autore degli anni Sessanta.
Sul palco delle Moline saranno tre donne – oltre a Francesca Ballico, la cantante-attrice Luisa Cottifogli e la bassista Camilla Missio – a restituirci  la vicenda artistica, così intimamente connessa a quella esistenziale, della Betti.

Lo spettacolo, nasce da Teta Veleta, una fantasia autobiografica di Laura Betti, e ripercorre la sua infanzia nella Bologna fascista, la Roma del boom economico e del parnaso letterario, la liberazione sessuale femminista, tema sul quale si gioca con grande divertimento e ironia nella pièce.  Alle parole si intrecciano le canzoni composte per la Betti da alcuni tra gli intellettuali più attivi in quegli anni,  Moravia, Arbasino e lo stesso Pasolini, in sottofondo state ascoltando proprio una di queste Macrì Teresa detta Pazzia. Luisa Cottifogli e Camilla Missio, le rivisitano ed eseguono in scena con una linea sperimentale, senza rifiutare il melodico, ma trasponendolo in contaminazioni di jazz, musica contemporanea e tradizione italiana.

Abbiamo incontrato per voi alle prove dello spettacolo le le tre interpreti e lasciamo siano loro a raccontarci cosa vedremo in scena.

intervista a Francesca Ballico, Luisa Cottifogli e Camilla Missio

Brano corrente

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