30 settembre 2013
Ravenna si candida a “Capitale Europea della Cultura per il 2019” con il sostegno dalle altre città romagnole e dalla Regione Emilia-Romagna. Nei giorni scorsi ha presentato la propria candidatura in Regione con un pacchetto di un centinaio di progetti, risultato di 400 idee uscite da un’open call e da 28 gruppi di lavoro. Secondo questo programma che coinvolgerà i territori di tre province, gli eventi principali saranno 25.
Il dossier è stato presentato dal presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani che ha commentato:
Intervento Vasco Errani
Presenti all’incontro anche l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti, e il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci che ha commentato:
Intervento Fabrizio Matteucci
Coordinatore di Ravenna2019 è Alberto Cassani e il responsabile del progetto Nadia Carboni, entrambi amministratori dei comuni romagnoli che appoggiano la candidatura. Il budget operativo raggiunge i 45 milioni di euro: l’80% finanziato da Stato, Regione, città sostenitrici e privati, il resto a carico del Comune, mentre l’esperienza delle città già insignite del titolo dimostra che per ogni euro investito ne tornano indietro mediamente cinque.
Il fascicolo, consegnato alla stampa, è disponibile sul sito www.ravenna2019.eu è costituito una serie di iniziative concrete, alcune realizzate nel lavoro preparatorio durato due anni, con migliaia di cittadini coinvolti e ore di volontariato, le altre realizzabili nel prossimo futuro e indipendentemente dall’esito della candidatura perché appunto Ravenna intende tradurre in pratica molti dei progetti, con particolare riferimento a quelli riguardanti la pianificazione urbanistica e la programmazione artistica delle principali istituzioni culturali.
Fra i 25 eventi principali, selezionati per la dimensione europea, oltre ai già noti progetti su Dante Alighieri, spicca il “Festival della cultura adriatica”, progetto multiculturale e multidisciplinare che unirà le due rive del mare (Italia, Croazia, Bosnia e Herzegovina e Albania) nell’ambito del più ampio “Adriatico Coast to Coast”. Guardano a Est anche i “Concerti dell’amicizia” che Riccardo Muti e il Ravenna Festival porteranno in giro per l’Europa dal 2014 al 2019, sulle strade dell’Oriente.
Punta a Nord anche il progetto “Erano Ariani”, che nel più ampio tema “Eresia e ortodossia” cerca le «tracce barbare del continente», seguendo le gesta del vescovo ariano Wulfila, che nel IV secolo a Ravenna tradusse in goto tutta la Bibbia greco-ebraica.
Un altro progetto è “I sentieri della libertà”, una camminata dal centro cittadino al Capanno Garibaldi e all’Isola degli Spinaroni, ovvero i luoghi dove il Risorgimento e la Resistenza si sono idealmente ricongiunti nel percorso di costruzione della democrazia italiana ed europea. Si ispira alla storia dell’arte, e alla presenza in Romagna di grandi personalità che nei secoli sono transitati e vissuti nel territorio, l’irripetibile mostra “Artisti europei in Emilia-Romagna”, da Dürer ai fiamminghi, da Calvaert a Klimt (Forlì, Ravenna e Rimini). Fra le cose originali e innovative di sicuro va annoverato anche il primo “Premio del traduttore europeo” che nascerà appunto a Ravenna con un bando per scrittori europei emergenti, da selezionare per la qualità della traduzione e dell’opera stessa. Senza precedenti anche “Il mosaico solare”, una gigantesca opera che sposa l’arte all’ecologia. Non mancano poi progetti su tipicità locali e comparti economici: il ballo in tutte le declinazioni; la risorsa mare, con un banchetto lungo quanto la costa romagnola (da Casal Borsetti a Cattolica) per festeggiare l’estate 2019 e accogliere i turisti della Riviera; la risorsa cultura, con una borsa europea degli operatori culturali (a Forlì), e la risorsa agricoltura, con l’inedito “Festival internazionale dell’Agridesign” (Cesena).
Sito Ravenna 2019
http://www.ravenna2019.eu/
