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6 Febbraio 2014 | Archivio / Economia

Ricerca e sviluppo

Il sostegno della Regione alle imprese, alle strutture di ricerca e innovazione della rete Alta Tecnologia

A cura di Piera Raimondi Cominesi

6 febbraio 2014

Più ricerca, più occupazione, sinergie tra imprese e istituzioni, sostegno ai giovani imprenditori, è questa la ricetta messa in campo da Via Aldo Moro perché il sistema Emilia-Romagna abbia  un ruolo di primo piano nell’uscita dalla crisi del nostro Paese, nonostante il terremoto, nonostante l’alluvione. E gli ingredienti messi sul tavolo dall’assessore Giancarlo Muzzarelli, nella conferenza stampa di presentazione degli interventi previsti, sono un’ampia gamma di opportunità e risorse per un’economia ad alto contenuto di conoscenza e capace di generare sviluppo e nuova occupazione, stabile e di qualità. Sentiamo dalla sua voce quali sono gli obiettivi della Regione per il 2014. 

Intervento Giancarlo Muzzarelli, assessore alle Attività Produttive della Regione Emilia-Romagna 

Vediamo  in dettaglio gli interventi previsti:
Innanzitutto il bando per finanziare lo stat up di imprese innovative ad Alta Tecnologia dedicato a piccole e medie imprese nate dal 2011, grazie al quale sono già state approvate 10 domande, per un investimento complessivo di 1 milione e 638 mila euro e un contributo regionale di 975 mila euro, è stato prorogato fino al 31 marzo 2014. L’Emilia Romagna ha al suo attivo 143 Start up innovative registrate, dato che la pone al primo posto per numero di start up raffrontato al numero degli abitanti. 

Si è conclusa inoltre la manifestazione di interesse per la realizzazione di incubatori e infrastrutture per la creazione di imprese: si tratta di 13 proposte per dare un luogo a chi vuole creare impresa, proposte che coinvolgono l’intero territorio dell’Emilia-Romagna e prevedono investimenti per 10 milioni e 400 mila euro e un contributo regionale di 5,2 milioni. L’avvio dei progetti è previsto a partire dalla metà del 2014.

È stata approvata una manifestazione di interesse aperta a imprese e strutture di ricerca per sostenere la partecipazione ai bandi di Horizon 2020, il programma della ricerca e innovazione dell’Unione Europea, avviato l’11 dicembre scorso con l’emanazione dei primi bandi. Per sostenere i ricercatori dei laboratori della Rete Alta Tecnologia che si impegneranno nella progettazione su Horizon 2020, la Regione ha aperto il 3 febbraio 2014 un bando che prevede un contributo fino a 30 mila euro per ogni progetto presentato in qualità di partner, elevabile fino a 60 mila euro nel caso in cui il laboratorio sia leader del progetto. Ai progetti dovrà necessariamente partecipare almeno una impresa della regione. Va sottolineato che l’Emilia-Romagna nella programmazione scorsa è riuscita ad impegnare tutti i fondi strutturali e ad oggi la rete conta 10 tecnopoli con 1600 ricercatori.

Tre sono le proposte approvate per l’implementazione delle attività di ricerca nelle aree del sisma

Una riguarda l’avvio del laboratorio sui materiali innovativi per il bio-medicale che si insedierà a Mirandola in un’infrastruttura provvisoria all’interno del polo scolastico. Oltre all’installazione di attrezzature tecnico scientifiche, l’iniziativa prevede l’impiego di 20 ricercatori a tempo pieno che opereranno sotto il coordinamento scientifico dell’Università di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con altri laboratori della rete e con due unità ospedaliere (Modena e S. Orsola Bologna). Il contributo riconosciuto è pari a 3,8 milioni di euro a fronte di 4 milioni e 250 mila euro di spesa prevista.

Le altre due proposte per l’area del cratere integrano programmi di ricerca della piattaforma edilizia e costruzioni e riguardano attività di ricerca sperimentale relativa alle tecnologie anti-sismiche applicabili nei processi di ricostruzione, sia in ambito industriale che civile; è previsto il coinvolgimento di 12 ricercatori e la sperimentazione dei risultati entro giugno 2015. Il contributo previsto per ciascuna delle due iniziative, promosse rispettivamente dal Centro Interdipartimentale dell’Università di Bologna e dal Consorzio Ricos con sede a Bologna è pari a 405 mila euro a fronte di una spesa prevista di 450 mila euro.

Parallelamente è stato aperto, con l’Ordinanza n. 109/2013, il bando per la concessione di agevolazioni per  attività di ricerca nell’area del sisma: la prima finestra relativa all’acquisizione di servizi di ricerca si è chiusa il 13 novembre con 78 domande, per un investimento stimato di 6 milioni e 163 mila euro e un contributo richiesto di oltre 4 milioni. L’approvazione della graduatoria degli ammessi e la concessione dei contributi (un tetto massimo di 100 mila euro per domanda) sono previsti entro la metà del mese di febbraio.

Un secondo bando, per progetti di ricerca collaborativa rivolta alle piccole e medie imprese, si è chiuso nel dicembre scorso ed ha visto la partecipazione di 152 imprese per un investimento in attività di ricerca e sviluppo pari a 71,9 milioni di euro e un contributo richiesto di 31,6 milioni di euro con un tetto massimo di contributo per ogni domanda di 500 mila euro. La valutazione si concluderà a marzo e le attività di ricerca dovranno concludersi nei 24 mesi successivi.

È tuttora aperto il bando per le domande relative a progetti di ricerca associati a programma di crescita e sviluppo delle imprese. Le domande potranno essere presentate fino al 6 febbraio 2014 con un tetto massimo di contributo di un 1 milione di euro elevabile fino a 4 milioni in caso progetti che prevedano un forte impatto occupazionale.

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