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1 Maggio 2010 | Andare per...

Museo Archeologico Luigi Fantini a Monterenzio

A cura di Valeria Cicala

Sabato 1 maggio 2010

Il museo, trasferitosi nel luglio 2000 nella sua sede definitiva, conserva i materiali provenienti dall’area archeologica di Monte Bibele, sul massiccio omonimo a cavaliere fra le valli dell’Idice e dello Zena, a nord dei paesi di San Benedetto del Querceto e di Quinzano, e rappresenta una delle più complete e importanti raccolte di materiali celtici sia a livello regionale che nazionale.

La sua istituzione, seguita ad una prima mostra permanente di materiali archeologici nel 1983, trae origine dalla scoperta, avvenuta nei primi anni Sessanta del Novecento, di un insediamento sorto nel cuore dell’Appennino fra la metà del IV e gli inizi del II secolo a.C. Qui, un trentennale programma di indagini archeologiche, promosse dal Comune e dirette dal Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna, in collaborazione con alcune prestigiose istituzioni europee, ha messo in luce i resti di un grande villaggio impostato su terrazzamenti artificiali in località Pianella di Monte Savino e costituito da circa cinquanta abitazioni a vano unico, con muri perimetrali realizzati in blocchi e lastre di arenaria, alcune delle quali ancora parzialmente visibili in alzato.

L’insediamento, che appare caratterizzato nel suo versante meridionale da una capiente cisterna per l’acqua ad uso collettivo, presenta segni visibili di una radicale distruzione avvenuta fra la fine del III e lo scorcio iniziale del II secolo a.C., probabilmente in concomitanza con l’affacciarsi di truppe romane in area bolognese e con la serie di eventi bellici che condussero nel breve volgere di alcuni anni alla fondazione di Bononia e all’apertura di due strade consolari – formidabili assi di penetrazione verso il nord – come la via Emilia e la Flaminia minor.

La scheda del Museo sul sito dell’IBC

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