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3 Settembre 2007 | Andare per...

N°73-ANDAR PER MUSEI

Il Museo Ornitologico di Forlì.

Scienza e Storia naturale
Zoologia


Cari ascoltatori oggi vi portiamo nel centro storico di Forlì a conoscere un museo particolare che ha sempre affascinato grandi e piccini: Il museo Ornitologico dedicato a  Ferrante Foschi  che per primo cominciò questa collezione di animali, conservata al piano terra del rinascimentale Palazzo Numai. Qui sono conservati oltre tremila esemplari dell’avifauna italiana. Ferrante Foschi cominciò a collezionarli nel 1934 (con una Ghiandaia marina, un Tarabuso ed un Airone Cenerino donati dal naturalista forlivese Pietro Zangheri) poi la collezione si è progressivamente ampliata fino al 1980, con l’acquisizione di numerose altre raccolte italiane, in alcuni casi risalenti al secolo scorso. Tra queste, per esempio vi sono quelle  quelle di  Dal Nero di Verona, Dellagiacoma di Predazzo, Vici di Arcevia, Ragionieri e Rasoini di Firenze, Trischetta di Messina.


Il nostro percorso si snoda attraverso le 20 teche in cui sono conservati, in tutta la loro bellezza gli uccelli più comuni e più difficili da scorgere. Dai bianchi trampolieri , agli aironi grigi  alle cicogne e ai cigni selvatici. Troviamo poi diversi tipi di oche selvatiche , rapaci diurni e notturni fino alle aquile reali, uno dei più maestosi uccelli da preda e il falco pellegrino che recentemente è tornato a nidificare anche in alcune delle nostre città. Abbastanza scalpore ha suscitato il nido apparso nelle alte torri di kenzo Tange a Bologna nella sede della Regione.


Non mancano gli uccelli che popolano la nostra costa, dai gabbiani al Martin Pescatore, con i suoi colori vivaci e numerose specie di passeri o gli uccelli notturni come le civette e i Barbagianni.
Con la ricchezza delle sue raccolte e le molteplici attività in campo scientifico, promozionale e didattico, il museo svolge oggi un ruolo di rilievo in campo nazionale. Ha, inoltre, una vasta biblioteca aperta al pubblico con migliaia di volumi di argomento naturalistico e scientifico. Il museo ospita anche una Società di studi naturalistici che organizza e realizza indagini e ricerche territoriali in accordo con enti pubblici in ambito regionale ed extraregionale.


A partire dal 2001 il vitale supporto alle attività del Museo fornito dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, dalla Amministrazione Provinciale di Forlì-Cesena e dal Comune di Forlì ha consentito lo sviluppo di nuove iniziative culturali e di nuovi approcci alla divulgazione. Il documentario “Briciole di Vita Selvatica” è il primo esempio di questo nuovo impulso. Integralmente girato in natura nelle montagne forlivesi, il filmato vuole fornire un approccio al tema degli ambienti montani, con particolare riferimento al popolamento di ungulati selvatici.  Per chi volesse saperne di più o vedere con i propri occhi la collezione di animali  si può addentrare anche nel sito del museo  (www.arif.it/museofoschi.htm) che offre una visita virtuale alle 20 teche esposte.


Al prossimo museo….

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