Cari ascoltatori oggi invece di condurvi in un classico museo vi parliamo di un teatro che per la sua struttura architettonica e per la sua bellezza è quasi un museo. Siamo nel centro di Parma dentro all’edificio della Pilotta, che ospita tra l’altro il museo archeologico della città.
Qui, dentro gli ampi spazi del palazz, al primo piano, è stato realizzato il Teatro Farnese, originariamente destinato a “Sala d’arme” e poi successivamente riadattata e trasformata in teatro tra la fine del 1617 e l’autunno del 1618.
Il teatro è stato costruito utilizzando materiali leggeri come il legno e lo stucco per volontà di Ranuccio I, duca di Parma e Piacenza dal 1593 al 1622, che con la costruzione del teatro voleva festeggiare con sfarzo la sosta di Cosimo Il de’ Medici a Parma, programmata in occasione di un viaggio del Granduca di Toscana a Milano per visitare le tomba di San Carlo Borromeo. Si trattava di un evento di grande importanza politica per Ranuccio, che pensava in questo modo di avere la possibilità di rinsaldare i suoi legami con la famiglia medicea.
Sfumato il progettato di viaggio di Cosimo, l’inaugurazione del teatro – già ultimato nel 1619 – avvenne solo nel
Tornando al progetto del teatro, è l’architetto ferrarese: Giovan Battista Aleotti detto l’Argenta (dal paese d’origine), che lo ha realizzato con alcune modifiche su suggerimento del marchese Enzo Bentivoglio, signore Gualtieri e, probabilmente, del duca stesso.
Camminando nel teatro Farnese attraverso il portale d’ingresso, incorniciato da due coppie di colonne montate da una sagoma ducale, si accede nella cavea, con pianta ad U, costituita da i quattordici gradoni che potevano ospitare oltre tremila spettatori. Un buon numero per l’epoca! Al centro della Cavea, sopra il corridoio che unisce l’ingresso alla platea e delimitato da una balconata veniva allestito il palco dei duchi.
Colpiscono lo sguardo i due ordini di logge, situati sopra
Infine le gradinate lignee della cavea sono collegate al palcoscenico da due archi trionfali dipinti e decorati, su cui campeggiano le statue equestri in gesso di Alessandro e Ottavio Farnese.
L’impressione camminando per il teatro è quella di un luogo di grande armonia, creata attraverso gli ordini delle colonne, scandita dal ritmo degli archi, e abbellita da statue e decorazioni. Anche se il bombardamento che lo colpì nel maggio dei 1944, ne determinò la quasi completa distruzione delle parti lignee e di gran parte delle statue in stucco, il teatro è stato completamente ricostruito nel 1956 secondo il disegno originario: con le parti lignee, in origine completamente decorate, e colorate furono lasciate grezze, ad evidenziare le poche strutture originali superstiti. L’effetto è ancora di grande impatto…per questo vi consigliamo di visitarlo in caso doveste recarvi nella città di Parma.
Alla prossima puntata…
Elenco degli spettacoli
1628 Inaugurazione del teatro con il torneo e lo spettacolo “Mercurio e Marte” di Claudio Achillini, con musiche di Claudio Monteverdi, in occasione del matrimonio del duca Ottavio Farnese con Margherita de’ Medici.
1652 Rappresentazione del dramma fantastico “Le vicende del Tempo” di Bernardo Morando, con musiche di Francesco Manelli, in occasione della visita degli arciduchi Carlo, Sigismondo, Francesco ed Anna di Toscana.
1660 Rappresentazione del dramma in tre atti “
1664 Spettacolo musicato dal maestro Oliva per le seconde nozze del duca Ranuccio Il con Isabella d’Este.
1668 Rappresentazione del dramma “
1690 Grandioso spettacolo, dal titolo “Il favore degli dei”, con testo di Aurelio Aureli e musiche di Bernardo Sabadini, in occasione delle nozze di Odoardo Farnese con Dorotea Sofia di Neoburgo.
1714 Concerto per le nozze di Elisabetta Farnese con Filippo V di Spagna.
1728 Carosello equestre, dal titolo “Le nozze di Nettuno con Anfitrite”, su libretto di Carlo Innocenzo Frugoni, musiche di Leonardo Vinci e scene di Sebastiano Galeotti, in occasione delle nozze di Antonio Farnese con Enrichetta d’Este.
1732 Rappresentazione del dramma “Venuta di Ascanio in Italia” su libretto di Carlo Innocenzo Frugoni, con scene di Pietro Righini, in occasione della venuta a Parma di Don Carlo di Borbone, figlio di Elisabetta Farnese e infante di Spagna.
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE:
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1817
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