Come una Perla, si intitola così lo spettacolo andato in scena ieri sera nell’Auditorium Primo Maggio di Crevalcore. Come perle si sono infilate sul palco le voci e le emozioni di sedici lavoratori de La Perla, una delle maggiori realtà produttive della nostra regione, emblema del lusso made in Italy, che ha trascorso più di un quinquennio di travagliata crisi, finita lo scorso giugno con la messa all’asta e l’acquisto da parte di Pacific Global Management Group, holding di proprietà dell’imprenditore Silvio Scaglia, che ha già avviato un importante rilancio internazionale del marchio assicurando il rientro di tutti i lavoratori in cassa integrazione.
Lo spettacolo è frutto di un laboratorio teatrale come ci racconta Lea Cirianni, che ne è regista insieme a Nicola Bonazzi.
Intervista a Lea Cirianni
Come una Perla racconta dunque con le voci dei protagonisti, attori per un giorno, lo smarrimento di fronte alla possibilità di perdere il posto di lavoro e di veder chiudere un’azienda vissuta sempre con un senso di appartenenza davvero inusuale, sentimento che molto probabilmente ha a che fare con la sua storia. “Le mie bimbe”, chiamava così le sue dipendenti la signora Ada Masotti, sarta di ricca di talento e iniziativa che nel 1954 apre a Bologna un laboratorio di lingerie. Le sue creazioni di seta soutache, impreziosite da pizzi macramé o con l’antica tecnica del pizzo a frastaglio, viaggiano in valigette foderate di velluto rosso. La sapienza artigianale della signora Ada e delle sue bimbe rimane un tratto distintivo anche quando l’azienda si ingrandisce e diventa leader mondiale del settore, e nel momento della crisi perché il dna non si cancella. Ora la produzione è ripartita a pieno ritmo, le eccellenze produttive rigenerate e le preziose creazioni haute couture spedite nelle centinaia di boutique del marchio sparse per il mondo.
Ma sentiamo dalla voce dei protagonisti, che ho incontrato alle prove dello spettacolo, questo pezzo, a volte anche doloroso, della loro biografia.
Intervista a Clara Meo, Maria Pia Ciordo e Sandra Gentilini, lavoratrici de La Perla
Con questa storia che ci dice che il lavoro, quando c’è, è anche felicità, da Piera Raimondi e da tutta la redazione un buon Primo Maggio.
