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8 Maggio 2013 | Archivio / Attualità

La 52ª edizione del Premio Riccione per il Teatro

1947 con Italo Calvino sulla riviera

A cura di Valeria Cicala

8 maggio 2013

La 52ª edizione del Premio Riccione per il Teatro, il cui bando scade 20 maggio 2013, ha un suo significativo preambolo nell’incontro che si terrà giovedì 9 maggio alle 17:00, presso il Museo del Territorio di Riccione dal titolo “Italo Calvino negli Archivi del Premio Riccione 1947”. La giornata intende ricordare la prima edizione del premio e si svolge in occasione del progetto “Quante storie nella Storia – 12a Settimana della didattica in Archivio”.

Si tratta di un evento di forte richiamo, che offre la possibilità di riscoprire i dattiloscritti originali, contenenti correzioni autografe, de “Il sentiero dei nidi di ragno” primo romanzo del ventiquattrenne Italo Calvino. Con questo libro, incentrato sulle vicende della guerra partigiana in Liguria, lo scrittore partecipò e vinse la sezione letteraria della prima edizione del Premio. La prestigiosa giuria era presieduta da una donna di grande fascino, antesignana dell’emancipazione femminile, la scrittrice Sibilla Aleramo. Gli archivi del premio ci propongono pure i carteggi di tanti altri autori e giurati di primo piano: Vittorini, Bilenchi, Luzi, Piovene, Alvaro, Zavattini e la stessa Aleramo.

All’incontro intervengono: in collegamento diretto dagli Stati Uniti Andrea Dini, docente di lingua e letteratura italiana alla Montclair State University, nel New Jersey, e autore del libro “Il Premio Nazionale Riccione 1947 e Italo Calvino”, il direttore di Riccione Teatro Simone Bruscia, Daniela Grossi, responsabile Archivi Storici Comunali e Davide Brullo, scrittore e critico. Un pomeriggio e una serie di visite agli archivi che divengono un viaggio a ritroso per proporre, soprattutto ai più giovani, alcuni degli autori del novecento che sono basilari per la storia della letteratura italiana e che hanno contribuito a dare fama al Premio. Quella prima edizione, di una iniziativa destinata a divenire una delle più importanti nel panorama culturale italiano, si colloca nell’agosto del 1947. Riccione era già uno dei luoghi in cui si accendeva l’immaginario collettivo sulla vacanza balneare, sinonimo di mondanità, di divertimento, di spensieratezza.

In un paese che voleva fortemente riemergere e che vedeva un ‘opportunità di crescita anche nel suo patrimonio intellettuale, già la composizione delle giuria è un segno del prestigio dell’evento, dello spessore che si richiedeva ai contenuti. Quel 16 agosto del ’47 permette di guardare alla stazione balneare di Riccione come a un luogo in cui il divertimento e il turismo cercano le ragioni più profonde della creatività artistica. Si crede all’importanza di un respiro europeo attraverso la cultura. La visita guidata agli Archivi Storici del Comune di Riccione, tra cui, appunto, l’Archivio del Premio Riccione per il Teatro, permetterà la visione di un esorbitante repertorio di documenti: manoscritti, fotografie, dattiloscritti e lettere originali. Un’Italia in bianco e nero, come le sue foto, fragile ma preziosa come le carte vergate da eleganti scritture e i dattiloscritti usciti da macchine da scrivere inconsapevoli della fama futura, o già raggiunta, di coloro che battevano quei tasti anche per ricostruire un Paese attraverso le idee.

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