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13 Giugno 2013 | Archivio / Attualità

Indagine sui giovani in Emilia-Romagna

Presentata la ricerca “La precarietà giovanile nei Comuni di Modena, Cesena e Piacenza”

A cura di Cinzia Leoni

13 giugno 2013

Aumenta la precarietà giovanile nel lavoro e con essa la mancanza di fiducia nel futuro. Questo tema è al centro di un’indagine che rientra nelle attività dell’Osservatorio giovani regionale, eseguita su un campione di 400 giovani  di età compresa tra i 15 e i 34 anni. La ricerca dal titolo “La precarietà giovanile nei Comuni di Modena, Cesena e Piacenza” è stata elaborata dall’Università di Modena e Reggio Emilia su proposta del Comune di Modena e in collaborazione con la Regione Emilia-Romagnae il coinvolgimento dei Comuni di Cesena e di Piacenza. 

La ricerca, seppur parziale, rispecchia una realtà comune a tutto il territorio regionale, e contiene molti dati sulla percezione giovanile della precarietà nei diversi ambiti della vita. Dai dati della ricerca emerge che il 70,4% degli intervistati studia, mentre il 29,6% no. Tra questi il 73% è in una condizione lavorativa precaria (23% disoccupati, 16% in cerca di prima occupazione, 19% lavoratori a tempo determinato, 14% lavoratori a contratto). 

Gli elementi di preoccupazione aumentano se si guarda il sesso degli intervistati (il 60,2% di ragazze dichiara di avere meno fiducia nel futuro di quanto non ne avesse un anno prima) e con l’avanzare dell’età (ha più fiducia il 76,6% degli under-20 e solo il 65,1% degli over-20).

I contesti sociali nei quali i giovani piacentini, modenesi e cesenati percepiscono più acutamente una condizione di precarietà sono il lavoro e la scuola, mentre il gruppo di amici, la famiglia e, con qualche ambiguità, il rapporto di coppia sono contesti percepiti come “rifugio”. La precarietà viene associata al lavoro nel 65,5% dei casi, alla scuola per il 40,2% mentre agli amici nel 17,2%, alla famiglia nel 14,9% e alla coppia nel 33,2%.
Per quanto riguarda l’occupazione, la precarietà è principalmente connessa a difficoltà di accesso alle esperienze di lavoro (nessuno prende in considerazione le candidature presentate) . E il 65,5% degli intervistati si aspetta precarietà per un anno e il 52,9% anche per 10 anni.

I dati, in sintesi, raccontano di una crisi di fiducia che aumenta a seconda del genere degli intervistati e con l’avanzare dell’età e che dipende dal contesto sociale: più alta per quanto riguarda il lavoro, motivo di forte preoccupazione, e la scuola. Si salvano invece amici, famiglia e relazioni di coppia (se pure con delle ambiguità) percepiti come “rifugio”. Se, infatti, oltre l’80% degli intervistati vede oggi più rischi rispetto al passato recente, solo il 44,9% ha più fiducia rispetto all’anno precedente. Inoltre il circa il 44% afferma che prendere decisioni oggi è più difficile rispetto a un anno fa.

Anche per quest’anno la Regione Emilia-Romagnaconferma le risorse per sostenere i progetti degli Enti locali a favore dei ragazzi tra i 15 e i 29 anni. Il nuovo bando, che sarà approvato dalla Giunta, destina 400 mila euro agli Enti locali per attività aggregative, cittadinanza attiva, informazione e azioni propedeutiche al lavoro in tutte le province dell’Emilia-Romagna. In particolare, per quanto riguarda i territori oggetto di indagine, l’assessorato regionale Progetto giovani sta realizzando una serie di azioni pilota.

A Cesena, ad esempio, si sta consolidando la rete degli spazi di aggregazione giovanile (“Bulirò”, “Garage”, “Spazio Libero” e Ex Pescheria di Montiano) e puntando su azioni mirate al lavoro grazie al CesenaLab, un incubatore d’impresa nato con l’intento di sfruttare le opportunità del digitale per creare nuove imprese in team.  A Piacenza, invece, sta nascendo una nuova “Cittadella della creatività giovanile” per la promozione dell’imprenditoria giovanile in settori non prettamente tecnologici per l’orientamento, l’aggregazione giovanile di gruppi e per iniziative, eventi artistici e culturali. Il Comune di Modena invece ha avviato più progetti per favorire l’avvicinamento dei giovani al mondo del lavoro attraverso workshop, tirocini formativi nelle aziende, supporto all’imprenditorialità e alla creazione d’impresa, partendo dai luoghi di aggregazione dei ragazzi.

Approfondimento:
http://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/primo-piano/progetto-giovani-presentata-a-bologna-unindagine-sulla-precarieta

 

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