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24 Aprile 2017 | Cantine&cucine

Al Vinitaly 2017

Il racconto della Via Emilia alla 51esima edizione della più grande fiera dedicata al mondo del vino

A cura di Laura Di Salvo

Bentrovati a Cantine & Cucine amici di RadioE,milia-Romagna.
Quelle trascorse a Verona, dal 9 al 12 aprile scorso, sono state quattro intense giornate di lavoro, rapporti e opportunità, e il bicchiere, da qualunque punto di vista lo si guardi, è sicuramente pieno.
Sì, perché soprattutto quest’anno, è stata un’edizione caratterizzata da grandi numeri: è stato raggiunto il record storico degli espositori presenti e sono stati 128mila i visitatori provenienti da 142 paesi per un Vinitaly sempre più global.
Un business quello del vino che in Italia produce un fatturato superiore agli 11 miliardi, con un export di 5,6 miliardi di euro.
Un business che è stata un’opportunità per tutti i presenti al Padiglione 1 dell’Emilia-Romagna: consorzi, cantine sociali, grandi e piccoli produttori hanno lavorato in stretta sinergia per restituire l’immagine di una Via Emilia ricca di tipicità e di gusto, di varietà e di offerta.
Una Via che vale davvero la pena di percorrere.

Enoteca Regionale come sempre ha lavorato per garantire un’organizzazione impeccabile e restituire un’immagine coordinata, con 200 tra cantine e consorzi ospitati e con una proposta di oltre 500 vini in degustazione nei banchi di assaggio.

“PROFUMI DALLA TERRA, in viaggio lungo la via Emilia” è stato il tema principale che ha caratterizzato la partecipazione dell’Emilia-Romagna in questo Vinitaly ed è stato anche l’evento di apertura al ricco programma di iniziative organizzate da Enoteca.
Il tema è stato rappresentato visivamente grazie a grandi “quadri di terra” che erano in mostra all’interno del padiglione dedicati ai principali suoli che ospitano la pianta della vite in Emilia-Romagna e che corrispondono ai 7 vitigni da cui nascono i più noti vini regionali Dop e Igp: Albana, Sangiovese, Pignoletto, Fortana, Lambrusco, Malvasia e Gutturnio.
La parola la lascio alla dott.ssa Carla Scotti di I.TER che ha ideato e realizzato il progetto per Enoteca Regionale.

Intervento della dott.ssa Carla Scotti

Adesso addentriamoci nell’atmosfera che abbiamo respirato nel padiglione emiliano-romagnolo durante questi quattro giorni di fiera.
Vivacità, ospitalità e accoglienza. Questo è il clima dell’incontro “L’Emilia-Romagna a braccetto con Gauteng”. Si sono stretti forte la mano Reggio Emilia e il Sudafrica, sancendo un’amicizia frutto di una lunga storia di cooperazione e collaborazione.
Si sono sfidati in un’amichevole a braccio di ferro i vini sudafricani di Roberto Bottega di IDIOM e i due Sangiovese romagnoli della zona di Predappio prodotti da Fattoria Nicolucci e dalla Cantina Noelia Ricci.

Due anniversari importanti, in terra di Romagna e nel Piacentino, sono stati occasione di festa, gioia e condivisione.
I 50 anni della Doc del Romagna Sangiovese e del Romagna Albana e i 30 anni della DOCG Albana rappresentano un traguardo importante per i due vitigni più rappresentativi della tradizione enologica romagnola.

A Giordano Zinzani, presidente del Consorzio Vini di Romagna, il compito di tracciare la storia di questo percorso in un evento dedicato al 50esimo. Il Sangiovese di Romagna è stato il quindicesimo vino in Italia a ottenere la denominazione e il primo in Emilia-Romagna. Dopo solo qualche giorno, fu riconosciuta l’Albana di Romagna che a distanza di 20 anni, nel 1987, ha ottenuto la Docg, prima denominazione controllata e garantita per un vino bianco.
Poi sono arrivati anche i riconoscimenti al Trebbiano, al Pagadebit e alla Cagnina e nel 2011, per una maggior tutela dei prodotti, sono state unificate le varie denominazioni sotto quella unica di Romagna DOC per dare un’identità al patrimonio vinicolo locale.

Il Romagna Sangiovese è un vino versatile che si può produrre nelle versioni novello, classico, superiore, riserva e superiore riserva ed è un vino sincero che esprime con forte immediatezza il terroir di origine.
Quella del Romagna Sangiovese è una denominazione piuttosto ampia. Le sottozone producono vini con caratteristiche molto diverse tra loro, le zone più collinari danno vita a vini più eleganti, più freschi, caratterizzati da una bellissima acidità e con un tannino fitto che fa sentire la sua presenza. I vini invece provenienti dalle zone più basse regalano un naso più fruttato, sono più caldi e morbidi in bocca, meno tannici e astringenti sulla lingua.
Queste differenze si colgono bene nei calici offerti da tre produttori di tre diverse sottozone a cui cedo la parola: Alessandro Nicolucci di Fattoria Nicolucci di Predappio; Fabio Ravaioli di Poderi dal Nespoli di Civitella di Romagna e Alberto Perdisa della Palazzona di Maggio di Ozzano dell’Emilia.

Intervento Alessandro Nicolucci di Fattoria Nicolucci di Predappio 

Intervento di Fabio Ravaioli di Poderi dal Nespoli di Civitella di Romagna 

Intervento di Alberto Perdisa della Palazzona di Maggio di Ozzano dell’Emilia

Un altro anniversario importante è quello che ha coinvolto le colline di Piacenza, davvero ben rappresentate a Verona.
Ci si veste di rosso nelle occasioni importanti e con l’evento “Rosso Piacenza” la provincia emiliana ha festeggiato al Vinitaly i 50 anni del suo Gutturnio. Un vino che ha alle spalle una storia secolare e davanti un futuro di straordinarie opportunità.
Come non amare il Gutturnio, è un vino che concilia, un vino che accarezza con la Croatina la spigolosità della Barbera. Un vino giovane e vivace nella sua versione frizzante, un vino pieno e complesso quando è superiore, corposo e saggio se lo lasci invecchiare con pazienza nella versione riserva.
Il Consorzio Vini dei Colli Piacentini ha organizzato un evento in grande stile per rendere omaggio al vino più famoso della DOC rappresentata.
La degustazione del Gutturnio è stata piacevolmente accompagnata dalla genuina e prelibata tradizione gastronomica piacentina. Un’accoppiata vincente che ha conquistato palati e papille di tutti i presenti.
Parliamo di Gutturnio con Roberto Miravalle, presidente del Consorzio Tutela Vini D.O.C. Colli Piacentini.

Intervento di Roberto Miravalle

E adesso un ultimo assaggio di Gutturnio, nelle sue diverse declinazioni, in compagnia di una giovane rete di produttori piacentini pieni di energie e con una gran voglia di fare che con le loro iniziative e il loro impegno stanno rendendo il territorio della Val Tidone uno dei più attrattivi della nostra regione. Sentiamo cosa hanno da raccontarci Gaia Bucciarelli di Santa Giustina, Silvia Mandini che, insieme a Marco Profumo, conduce l’Azienda Mossi ed Enrico Sgorbati di Torre Fornello.

Intervento di Gaia Bucciarelli di Santa Giustina 

Intervento di Silvia Mandini dell’Azienda Mossi 

Intervento di Enrico Sgorbati di Torre Fornello

Propongo qui anche l’intervento di Isa Mazzocchi che ci svela la tradizionale ricetta dei Pisarei e fasò per chi volesse con le proprie mani realizzare questo gustoso abbinamento al Gutturnio.

Intervento di Isa Mazzocchi

Questo e tanto altro è accaduto al Vinitaly, ma troppo poco è il tempo che ho a disposizione per raccontarvi tutto.
Il bilancio di questa edizione lo lascio ad uno dei responsabili di questo successo, Ambrogio Manzi, direttore di Enoteca Regionale.

Intervento di Ambrogio Manzi

Bene, voglio chiudere questo personale riassunto delle vicende veronesi in bellezza, con la bellezza di una donna in particolare, Angela Sini di Cantina della Volta di Bomporto.
Come abbia fatto ad essere un’impeccabile padrona di casa all’interno di un contesto così affollato resta ancora un mistero. Cantina della Volta è un’azienda che grazie a Cristian Bellei ottiene risultati incredibili con il metodo classico e che con il proprio Lambrusco di Sorbara ha ottenuto un gran numero di prestigiosi riconoscimenti.

Angela ha uno spirito contagioso e una vitalità frizzante come le bollicine del suo Lambrusco. Crede fortemente nelle capacità di Cristian Bellei, nel vitigno principe della zona a cui indissolubilmente appartiene e ai valori dell’accoglienza.
Ambasciatrice perfetta della cultura del buon vivere, per questo e per tanti altri motivi l’assessora all’agricoltura della Regione Emilia Romagna Simona Caselli le ha conferito il Premio “Benemeriti della Vitivinicoltura Italiana” intitolato ad Angelo Betti, ideatore di Vinitaly.

Intervento di Angela Sini

Adesso non mi resta che salutarvi.
Cantine & Cucine è il percorso che ho iniziato esattamente un anno fa proprio in occasione della 50esima edizione del Vinitaly.
Presto sarò di nuovo vostra compagna di assaggi e di viaggi lungo la Via Emilia, sono ancora tanti i territori, i sapori e gli abbinamenti che la nostra regione generosamente offre.
Un brindisi alla vostra salute,
da Laura di Cantine & Cucine  

In questo servizio avete ascoltato: Jethro Tull – Bourée; Rodrigo Y Gabriela – Hanuman; Balkan Brass battle – I am your gummy bear; Fanfare Ciocârlia – Asfalt Tango; Goran Bregovic – Cajesukarije Cocek

Brano corrente

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