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12 Maggio 2014 | Cinema

Bellaria Film Festival

Quando il documentario incontra la riviera romagnola

A cura di Enzo Chiarullo

Di ritorno dal Bellaria Film Festival quello che resta impresso nella mente è il collage un po’ disordinato di tutti i film documentari che è stato possibile vedere, mescolato con i ricordi di tante occasioni di incontro conviviale resi possibili da un’organizzazione che è riuscita a far girare attorno a un’arena all’aperto, un hotel e una sala cinematografica quattro giornate ricche di eventi.

Da 32 anni il comune di Bellaria-Igea Marina punta sul festival per attirare in Riviera un pubblico di appassionati e di addetti ai lavori del cinema, concentrando nelle ultime edizioni l’attenzione sul genere documentario che rappresenta per molti registi una vera e propria palestra verso i lungometraggi, ma che si configura anche come strumento ideale per raccontare storie curiose e per il recupero di immagini d’archivio altrimenti dimenticate.

In Italia e all’estero stanno circolando produzioni molto interessanti, magari difficili da vedere nei canali classici (Tv, sala cinematografica o home-video) ma con un pubblico che si appassiona quando riesce ad entrare in contatto con le storie che vengono raccontate con questo particolare linguaggio audiovisivo.

Il festival di Bellaria propone una sezione di film in competizione tra loro (con una giuria di esperti), una programmazione di film fuori concorso, e tanti eventi collaterali che hanno il positivo effetto di mettere in comunicazione gli operatori del settore, ma anche di coinvolgere la città, attirando agli incontri e alle proiezioni un pubblico curioso, aggregando i giovani intorno agli appuntamenti di carattere musicale o “festaiolo” in puro stile romagnolo, avvicinando il mondo dell’audiovisivo professionale a quello emergente.

L’ospite d’onore di questa edizione era il regista Gianni Amelio (che ha ritirato a Bellaria il premio alla carriera) ma non sono mancati attori, registi, produttori e performer nazionali e internazionali (per approfondire i temi del festival, consigliamo di fare un giro su www.bellariafilmfestival.org).

Per provare a condividere con i nostri ascoltatori il clima del festival – e per offrire un piccolissimo assaggio delle produzioni in rassegna – abbiamo realizzato alcune interviste, partendo da Roberto Naccari (direttore artistico) e concludendo con un originale tributo a Gianni Amelio interpretato da Simone Bruscia (condirettore)*.  In mezzo, tra le voci dei due direttori, abbiamo montato le interviste a Ermanno Cavazzoni e ad Alberto Fasulo rispettivamente autori e registi di due interessanti produzioni italiane: Vacanze al Mare (realizzato montando i filmini super8 dell’archivio Home Movies Film di Famiglia) e TIR, originale e pluripremiato lungometraggio on the road sulla vita del camionista, realizzato con attori professionisti e con un punto di vista molto particolare.

Abbiamo poi visto a Bellaria molti altri film italiani e stranieri di grande impatto e di ottima “confezione”, e speriamo di poterne parlare presto, magari in occasione di altri festival o rassegne dedicate al documentario in Emilia-Romagna.

Un caro saluto da Enzo Chiarullo e… buon ascolto! 

*Simone Bruscia legge “Titoli di testa” di Gianni Amelio, tema musicale di Daniele Maggioli. Il testo di Gianni Amelio è l’introduzione alla sua raccolta di cronache, Un film che si chiama desiderio (Einaudi, 2010).

Come accompagnamento musicale abbiamo scelto il brano Film Muto dei Nobraino, protagonisti di un’apprezzata session live nel corso del festival.

Brano corrente

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