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26 Aprile 2011 | Cinema

Il cinema del futuro è a Bologna

Presentata al Future Film Festival un’applicazione che crea interazione tra film e onde cerebrali

A cura di Enzo Chiarullo

26 aprile 2011

Come annunciato anche nei precedenti servizi dedicati alla produzione audiovisiva emiliano romagnola, la tredicesima edizione del Future Film Festival si è svolta in questo periodo pre-pasquale, riportando Bologna ad essere per 4 giorni la capitale del cinema del futuro.

Dalla Francia alla Cina, dagli Stati Uniti a Marte, il Festival diretto da Giulietta Fara e Oscar Cosulich ci ha accompagnato ancora una volta in un viaggio alla scoperta del futuro del cinema, dell’animazione e degli effetti speciali. La formula del festival è ormai consolidata e comprende una serie di incontri con i più noti operatori dei settori dell’animazione e degli effetti speciali.

Riconfermato l’ormai consueto focus sulla stereoscopia e sull’immagine in 3D, ma è stata anche realizzata la sempre interessante panoramica su ciò che succede negli altri Paesi, in particolare una delegazione cinese ha presentato la realtà produttiva del distretto dello Zhejiang, la più famosa provincia cinese nel campo dell’animazione (da cui proviene il raffinato cartone animato I sogni di Jinsha, candidato agli Oscar). Ospite d’onore è stato il famoso regista e produttore Luc Besson, ma la collocazione primaverile del festival ha favorito anche la presenza di interessanti anteprime targate Warner Bros, Universal Pictures e Paramount.

Tra i tanti spunti disponibili al FFF questa volta abbiamo scelto per voi quella dedicata ad un fenomeno sperimentale di cui sentiremo presto parlare e che, a nostro avviso, può rappresentare davvero una delle possibili declinazioni del cinema del futuro.  Stiamo parlando dell’interazione tra film e onde cerebrali dello spettatore che, grazie a MObIE, un prototipo tecnologico messo a punto in un laboratorio dell’Università di Bologna, può influire direttamente sullo sviluppo della storia, cambiando il finale o addirittura intervenire durante il racconto. Ci spiegano come tutto ciò sia possibile il Prof. Bruno Riccò, ordinario di elettronica presso l’Università di Bologna e Marco Marchesi, il giovane studente che ha sviluppato il sistema interattivo.

Torneremo sui temi del Future Film Festival 2011 più strettamente legati al territorio con appositi approfondimenti di Radioemiliaromagna.

www.futurefilmfestival.org

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