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18 Settembre 2014 | Cinema

The Look of Silence

Il docu-film Gran Premio della Giuria alla 71 mostra del cinema di Venezia fa il suo debutto nelle sale a livello internazionale a Bologna

A cura di Enzo Chiarullo

Siamo in Indonesia, tra il 1965 e il 1966, quando il generale Suharto prende il potere e dà il via a una delle più sanguinose epurazioni della Storia. Con la complicità e il supporto dell’esercito indonesiano, gruppi para-militari massacrano oltre un milione di persone, tra comunisti, minoranze-etniche e oppositori politici.

Il regista Joshua Oppenheimer, che già aveva rotto il silenzio sul genocidio indonesiano con il suo acclamato The Act of Killing (scioccando pubblico e critica di tutto il mondo) torna su questo delicatissimo argomento insieme ad uno dei protagonisti del film precedente.

Nato nel 1968, Adi non ha mai conosciuto suo fratello Ramli, mutilato e ucciso barbaramente da alcuni membri di un Kommando. Il regista porta dunque Adi, il protagonista, a incontrare e confrontarsi con i responsabili di quell’atroce delitto, in un percorso che ha come obiettivo quello di tutti i grandi viaggi: la ricerca e l’affermazione della verità.

Lo sguardo triste e gentile di Adi riesce ad “estorcere” ad alcuni protagonisti dei massacri durissimi racconti e inedite testimonianze, sconosciute anche a quanti hanno vissuto molto da vicino il periodo dei massacri. Per questo lavoro molto probabilmente Oppenheimer non potrà più mettere piede in Indonesia…

Bologna ha ospitato il debutto “mondiale” nelle sale di questo importante film e abbiamo colto l’occasione dell’anteprime per parlarne un po’ con Andrea Romeo che, con I Wonder Pictures è il distributore italiano dei due film di Oppenheimer nonché la persona che – più di tutti – nel nostro Paese ha creduto nel talento del giovane regista americano.

 

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THE Look of Silence
di Joshua Oppenheimer
 

(Danimarca, Finlandia, Indonesia, Norvegia, Gran Bretagna/2014/98′) 

I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection festeggiano il successo alla 71 Mostra del Cinema di Venezia di The Look of Silence, il nuovo documentario di Joshua Oppenheimer, vincitore del Gran Premio della Giuria e di altri quattro premi collaterali (il Premio FIPRESCI: Miglior film Venezia 71, il Premio FEDEORA Miglior Film Euro-mediterraneo del concorso Venezia 71, l’HRNs Award – Premio per il Cinema dei Diritti Umani e il Mouse d’Oro).

Il successo veneziano è una conferma del talento di Oppenheimer, che già aveva scioccato e stupito pubblico e critica con la sua opera prima, The Act of Killing, in cui aveva rotto il silenzio sul genocidio indonesiano degli anni Sessanta che è al centro anche di The Look of Silence.

The Act of Killing è stato presentato in anteprima italiana nel 2013 a Biografilm a Bologna; in quell’occasione, Joshua Oppenheimer è stato gradito ospite del Festival, e ha ritirato personalmente il premio della giuria internazionale. Il film è poi stato distribuito nelle sale italiane da I Wonder Pictures, società di distribuzione nata proprio con l’obiettivo di portare al pubblico italiano documentari importanti e di qualità come The Act of Killing.

Grazie alla collaborazione con Circuito Cinema, che ha creduto da subito nell’importanza di questo film, I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection hanno avuto la possibilità di distribuire in Italia The Look of Silence in più di 15 sale già dall’11 settembre e L’Italia sarà dunque il primo paese del mondo a vedere il film nei cinema.

A Venezia il film, oltre alla vittoria del Gran Premio della Giuria ha raccolto i consensi praticamente unanimi della critica nazionale e internazionale.

Peter Bradshow del Telegraph lo considera «tanto penetrante e autenticamente terrificante quanto il precedente. È girato con il medesimo superbo senso visivo, lo stesso appassionato amore per gli scenari indonesiani, e i dialoghi sono catturati con la stessa agghiacciante durezza».

Secondo Variety, The Look of Silence «rivela come Oppenheimer sia uno stilista del documentario dalla grazia e dalla raffinatezza in continua evoluzione».

Mereghetti per il Corriere della Sera invece lo descrive come «Cinema allo stato puro, deflagrante e sconvolgente».

Tim Roth, che ha consegnato il premio, ha voluto prendere parola e di The Look of Silence ha detto: «è un capolavoro, è stato spettacolare e mi ha commosso al di là di qualsiasi parola possibile […] è un’esperienza straordinaria, come vedere la nascita dei propri figli».

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