10 marzo 2014
Era il 30 settembre 1957 quando due giovani bolognesi partirono per un’impresa mai tentata prima da una casa motociclistica: un giro del mondo in motocicletta che sarebbe dovuto durare alcuni mesi e che invece durò quasi un anno.
A compiere l’impresa furono Leopoldo Tartarini (ex pilota Ducati) e Giorgio Monetti (allora poco più che studente).
I due affrontarono un viaggio attraverso 5 continenti, 35 Paesi e 4 rivoluzioni, oltre 100.000 km in un mondo che stava vivendo cambiamenti epocali. In sella alle due Ducati 175 c’erano loro con una mappa dove un centimetro corrispondeva a migliaia di km, una macchina fotografica, una cinepresa 16mm, due tute di pelle e qualche pezzo di ricambio per le moto. Uno di quegli straordinari viaggi del passato, dall’Europa all’Estremo Oriente, dai deserti australiani alla Nuova Zelanda, dall’Amazzonia alle vette delle Ande, fino al deserto del Sahara e poi Spagna, Francia e di nuovo Bologna.
Un racconto emblematico anche di una filosofia di vita, di un modo di viaggiare che ormai non esiste più: del viaggiare non per raggiungere una meta nel più breve tempo possibile, ma semplicemente per vivere il viaggio stesso come esperienza, dove la meta è un fatto secondario, solo un pretesto.
Alla fine del viaggio Tartarini e Monetti hanno intrapreso strade diverse, ma il rapporto di amicizia e il legame dato da questa straordinaria esperienza sono rimasti forti, come forte è da parte di entrambi la voglia di raccontare l’impresa incredibile che li ha visti protagonisti, insieme al sogno di potersi ripetere ancora oggi e di cavalcare di nuovo ormai ottantenni le due mitiche 175.
Dell’avventura di Tartarini e Monetti, dell’impatto che ha avuto sulle loro vite e di questo divertente documentario realizzato utilizzando filmati di repertorio, fotografie e la disponibilità dei due protagonisti a mettersi oggi davanti alla macchina da presa, parliamo con uno dei due protagonisti e con chi ha realizzato il film, ovvero il regista Danilo Caracciolo (che ha diretto il film insieme a Roberto Montanari) e la produttrice Giusy Santoro… (http://1mapx2.com)
Buon ascolto dunque, e un saluto da Enzo Chiarullo
