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30 Marzo 2015 | Cinema

Spericolato Atelier

Il primo lungometraggio di Agostino Biavati

A cura di Enzo Chiarullo

Nel mondo dell’arte nulla è come sembra, potrebbe essere questo il filo conduttore di Spericolato Atelier, il primo lungometraggio del regista bolognese Agostino Biavati. Si tratta di un film complesso, denso di riferimenti cinematografici ma concentrato soprattutto sulle particolari modalità di comunicazione e di relazione tra i personaggi.

Il regista attinge al noir per costruire una storia densa di mistero ma poi non utilizza i meccanismi tipici di questo genere per creare la suspence scegliendo invece di lavorare sulle inquadrature, sulla fotografia del paesaggio, su rilassanti immagini della Maremma toscana, lasciando allo spettatore la possibilità di ricostruire ed interpretare una trama che non è svelata nei suoi moventi e nei dettagli.

Girato tra Bologna e il Parco dell’Uccellina, accanto agli attori protagonisti (Lucia Mazzotta, Filippo Pagotto e Leonardo Mantovani) c’è proprio la natura toscana, possibilmente al tramonto e con un calice di vino per godersi il paesaggio e le musiche originali di Roberto Passuti e Fabrizio Puglisi.

Nell’intervista che segue abbiamo incontrato Agostino Biavati (il regista) insieme a Filippo Pagotto (attore protagonista e Carlo Strata (aiuto regista) per offrire un assaggio di questa piccola ma ambiziosa produzione indipendente.

Buon ascolto da Enzo Chiarullo.

Il film è tratto dal libro “Spericolato Atelier” di Agostino Biavati, Ed. Pendragon/Fortepiano, Bologna 2011

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