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11 Giugno 2015 | Cinema

Uomini proibiti

Per la prima volta in Italia un documentario sul celibato ecclesiastico

A cura di Anna Sbarrai

In tutto il mondo sono nate associazioni di preti sposati, di donne dei preti e, di recente, anche dei figli dei preti, che si stanno mobilitando in materia di diritti umani, rivolgendosi non solo al Vaticano, ma anche all’ONU, per ottenere la libertà e il diritto di sposarsi, di farsi una famiglia, di avere dei figli e di lavorare, esercitando il loro ruolo di preti, vescovi e suore. I dati parlano di almeno 120.000 religiosi cattolici che hanno abbandonato l’abito talare per poter stare con la persona amata.

Il tema è stato trattato per la prima volta in Italia, con grande sensibilità, da una giovane cineasta, Angelita Fiore, che ha realizzato il suo primo docufilm “Uomini proibiti”, in concorso al Biografilm Festival di Bologna, dove sarà proiettato in anteprima mondiale il 13 giugno alle 17.

Un film che non vuole aprire una polemica con la Chiesa, ma avviare una riflessione sui sentimenti e la sessualità, come ci racconta la stessa autrice

Intervista ad Angelita Fiore

“Uomini proibiti” è stato girato con il contributo della Regione Emilia-Romagna, il sostegno della Cineteca di Bologna e del Centro per lo sviluppo dell’audiovisivo e l’innovazione digitale regionale. Un’azione di crowdfunding, che ha avuto un successo internazionale, è stata inoltre attivata nella fase di post produzione, per realizzare anche un cofanetto di contenuti speciali da donare a Papa Francesco.

Il trailer: https://vimeo.com/118842176

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