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29 Luglio 2008 | Archivio / Economia

Dottori in associazionismo

Concluso il progetto AssoER dei 4 stagisti di Boomerang. Intervista a Mauricio Cesaretti.

A cura di Claudio Bacilieri.

29 luglio 2008

Sono venuti dal Sudamerica in quattro, questa volta, per il Programma Boomerang, che il Cides di Bologna organizza dal 1998 per conto della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, incrociando le esigenze professionali e culturali dei ragazzi delle nostre associazioni e quelle produttive delle aziende della nostra regione. I quattro giovani, segnalati dalle associazioni di appartenenza, sono il cileno Aldo Ferretti (Associazione Emilia-Romagna Los Angeles), il brasiliano Eduardo Morelli (Circolo Emilia-Romagna di San Paolo) e gli argentini Julian Garcia (ProtER di Mar del Plata) e Mauricio Cesaretti (Circolo Emiliano-Romagnolo di Mendoza).

Il Programma Boomerang, che ha formato decine e decine di giovani delle nostre comunità all’estero, ospitati a Bologna per oltre un mese in una delle due edizioni annuali (primavera/estate o autunno/inverno), nel 2008 ha inaugurato un nuovo progetto, chiamato AssoER, specificamente rivolto al settore dell’associazionismo. Dopo aver messo gli stagisti in contatto con aziende dei settori più diversi, dalla ristorazione all’edilizia, quest’anno il Cides ha preso in considerazione una necessità della Consulta, che ha bisogno di una più attiva partecipazione delle nuove generazioni alle attività delle associazioni. Il rischio, infatti, è che i giovani, dopo lo stage in Emilia-Romagna, al rientro nei rispettivi Paesi utilizzino la formazione acquisita per percorsi individuali – naturalmente legittimi – ma senza impegnarsi nella vita associativa, quindi con nessuna ricaduta positiva per la Regione.

Di qui, il progetto AssoER, che dal 26 maggio al 27 giugno, attraverso lezioni in aula, stage in azienda e corso intensivo di lingua italiana, ha fornito ai quattro ragazzi le basi necessarie per muoversi nel variegato mondo delle realtà associative e cooperative, del no profit, dei rapporti internazionali, sempre tenendo presenti le complesse relazioni con il territorio e le istituzioni pubbliche. Questa esperienza, che ha portato gli stagisti, alla fine del corso, ad elaborare progetti con tanto di studio di fattibilità e budget, tornerà utile alle associazioni di riferimento. Esse potranno, infatti, avvalersi di una nuova progettualità, trasmessa dai giovani sui quali hanno investito, con tecniche di programmazione riferite all’esperienza emiliano-romagnola, che costituisce un modello apprezzato in tutto il mondo.

Per i ragazzi, oltre a stimolare una partecipazione più attiva alla vita di comunità, lo stage ha consentito, come loro stessi hanno detto, “una prospettiva più generale rispetto ai propri obiettivi professionali”. Le lezioni hanno preso in considerazione tutti gli aspetti della capacità emiliana di “fare” associazione. Con i docenti si è discusso, pertanto, di educazione all’associazionismo, solidarietà internazionale, sport e cultura, politiche di tutela ambientale, gestione e promozione economica del territorio, comunicazione e progettazione sociale, integrazione sociale e politiche per l’accoglienza, strategie e strumenti dell’associazionismo, e tanti altri temi ancora.

 

Abbiamo al telefono con noi Mauricio Cesaretti, ingegnere elettronico, al quale chiediamo di raccontarci la sua esperienza di stagista a Bologna.

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