L’Emilia-Romagna, con un pil pro capite di oltre 29.000 euro, si colloca tra le prime venti regioni d’Europa. Questo successo è dovuto principalmente ad un tessuto di piccole e medie imprese (una ogni 10 abitanti), ma anche ad una serie di attività e di servizi che hanno generato un benessere diffuso. La conoscenza, la ricerca e l’innovazione sono i fattori chiave dello sviluppo economico e produttivo della regione, dove il mondo accademico, le imprese e le istituzioni, collaborano attivamente per il trasferimento di informazioni.
I settori di punta in Emilia-Romagna sono la meccanica, quello ceramico, la moda, l’agro-alimentare. Dalle auto Ferrari, alle moto Ducati, dai vestiti di Alberta Ferretti al prosciutto di Parma, solo per fare qualche esempio, i nostri prodotti sono conosciuti in tutto il mondo. Nel raccontare questa terra nei suoi vari aspetti, vogliamo quindi parlare anche della realtà economica, attraverso le voci e le esperienze dei protagonisti.
Partiamo oggi con una delle associazioni più importanti in ambito economico: Confindustria Emilia-Romagna, guidata da Anna Maria Artoni. Nata a Guastalla in provincia di Reggio Emilia, Anna Maria Artoni è anche vicepresidente e membro del Consiglio di amministrazione dell’azienda di famiglia