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21 Dicembre 2012 | Archivio / Economia

Export e internazionalizzazione

Al via il programma ‘BRICST Plus’

A cura di Cinzia Leoni e Paolo Rambaldi

21 dicembre 2012

Al via ‘BRICST Plus’ il programma strategico unitario dell’Emilia-Romagna per l’export e l’internazionalizzazione per il triennio 2013-2015 presentato in Regione dall’assessore alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli e dell’assessore all’Agricoltura Tiberio Rabboni lo scorso 20 dicembre.  
BRICST è un acronimo utilizzato in economia internazionale per riferirsi congiuntamente a Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica e Turchia.
Il programma promozionale sarà concentrato sulla promozione di percorsi strutturati di sistema nei mercati Bricst ma anche allargato ai Next 11 (a partire da Vietnam, Indonesia e Messico), Europa e Nord America, e vedrà la partecipazione di Regione, enti locali, sistema camerale, associazioni imprenditoriali, università, sistema bancario.

BRICST Plus’ è suddiviso in10 ambiti operativi e si rivolge direttamente alle imprese regionali per favorire la loro penetrazione nei nuovi mercati ed in quelli tradizionali extra Unione Europea ma tuttora forti, come gli Stati Uniti, il Canada, il Giappone, l’Australia ela Svizzera.
Verso i paesi Bricst i dati statistici mostrano la bontà di queste politiche, con una crescita della loro quota dal 5,56% del 2001 al 12,55% del 2011. Da rilevare che l’export verso i “nuovi mercati” (esclusi quindi UE, USA, Giappone, Canada, Svizzera e Australia) è cresciuto dal 25,5% del 2000 al 39,3% del 2011 (+13.8%).

I percorsi di internazionalizzazione punteranno sia sullo sviluppo commerciale sia sulla ricerca di partner e la realizzazione di joint venture produttive attraverso la realizzazione di missioni imprenditoriali in entrata e in uscita, la partecipazione collettiva a fiere, l’organizzazione di b2b (Business to business), tavole rotonde, visite aziendali e incontri d’affari.
A livello settoriale sono confermate le filiere di punta della meccanica, dell’automotive, dell’agroindustria, della moda e delle costruzioni, ma particolare enfasi sarà destinata ai settori high-tech ad essi collegati (meccatronica, nanotecnologie, nuovi materiali, energie rinnovabili, biotecnologie, design).  

L’Emilia-Romagna è la seconda regione italiana per capacità produttiva e livelli di export in grado di produrre ogni anno quasi 50 miliardi di euro di esportazioni concentrate sulle filiere della meccanica e automotive (64%), food (12%), moda e ceramica (8% ciascuna). La domanda estera è il vero traino della produzione regionale.
E’ l’unica regione ad aver istituito un Comitato Export e Internazionalizzazione capace di redigere un programma promozionale unitario pluriennale che vincoli Regione, Sistema camerale, associazioni imprenditoriali, fiere, e coinvolga enti locali e università.
E’ anche il territorio leader nazionale nel numero di reti formali create dalle imprese (e informali) soprattutto sul settore internazionale (aggregazioni permanenti e temporanee).
All’ultimo bando chiuso ad ottobre 2012 hanno partecipato 32 Consorzi export, che raggruppano quasi 1200 imprese, 10 reti formali per l’internazionalizzazione, 87 aggregazioni temporanee con 450 imprese. In Emilia-Romagna i  contratti di rete censiti nel2011 143di cui 67 interregionali.

Portale E-R Imprese
http://imprese.regione.emilia-romagna.it/

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