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14 Dicembre 2012 | Archivio / Economia

Last Minute Market

Recuperati 737 mila chili di prodotti alimentari in Emilia-Romagna

A cura di Cinzia Leoni e Paolo Rambaldi

14 dicembre 2012

Il progetto Last Minute Market Emilia-Romagna ha permesso di recuperare nel 2011, da diverse attività commerciali e produttive, 737.100 chili di prodotti alimentari, mentre 25.700 sono stati i pasti completi pronti recuperati dalla ristorazione collettiva pubblica e privata (mense ospedaliere, scolastiche o aziendali).
Hanno raggiunto il valore di 101.000 euro i Farmaci da banco e parafarmaci non gettati via da farmacie e cittadini, mentre la somma del valore economico di tutti gli alimentari, i pasti e i prodotti farmaceutici messi a disposizione è stata pari a 2.800.384 euro.

Ammontano a 386 mila euro le risorse con cui la Regione Emilia-Romagna sostiene e ha sostenuto il Last Minute Market. Dal 2006 al 2013 le risorse messe a disposizione sono state previste nell’ambito della “Tutela dei consumatori” per contrastare, in particolare, il rischio di impoverimento a cui i cittadini economicamente e socialmente più deboli sono esposti.
“Il Last Minute Market – come ha sottolineato l’assessore regionale al Commercio Maurizio Melucci – è una buona prassi da promuovere non solo per la funzione sociale che svolge, aiutando persone che non riuscirebbero ad avere le stesse possibilità di accesso al cibo, ma anche per gli altri effetti che produce, contribuendo a diffondere valori etici, come il contrasto allo spreco alimentare e il migliore utilizzo delle risorse naturali”.

Attività commerciali e produttive, farmacie, aziende, biblioteche, istituti scolastici ed anche case editrici: sono 120 le realtà coinvolte; oltre 65 mila persone hanno ricevuto prodotti recuperati mentre sono 311 gli enti che direttamente o indirettamente ne hanno beneficiato per le proprie attività di aiuto, da associazioni, cooperative sociali ed enti caritativi a scuole e biblioteche, anche con sede fuori regione. I soggetti pubblici che, a vario titolo, hanno partecipato al progetto Last Minute Market sono 25, tra amministrazioni comunali e provinciali, multi-utility, aziende sanitarie, distretti sociali e sanitari.

Per poter valutare in concreto l’impatto ambientale dell’iniziativa si può fare riferimento a tre indicatori rappresentativi del consumo di risorse: quantità totale di gas ad effetto serra immessi in atmosfera lungo l’intero ciclo di vita di un prodotto o servizio (carbon footprint), superficie di mare e terra necessaria per rigenerare le risorse consumate durante il ciclo di vita di un prodotto (impronta ecologica) e volume totale di acqua utilizzata per la produzione del bene (water footprint): sono questi i risultati: 1.543 cassonetti di rifiuti evitati; 2.500 tonnellate di co2 non immesse; 1.650.000 m3 di acqua risparmiata (corrispondente a 515 piscine) e 13.200.000 mq di territorio risparmiato (pari 1847 campi da calcio).

Nato oltre 20 anni fa come progetto di ricerca del Dipartimento di Economia e Ingegneria agrarie dell’Università di Bologna, la formula “trasformare lo spreco in risorse” è alla base del Last Minute Market.
Oggi Last Minute Market è un sistema di recupero di beni invenduti a favore degli enti assistenziali diffuso sul territorio regionale e nazionale.

I dati di dettaglio sul sostegno della Regione e sui risultati del progetto Last Minute Market — pdf, 1.8 MB

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