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22 Ottobre 2008 | Archivio / Economia

Rete per l’alta tecnologia, parte il nuovo programma della Regione

Intervista all’assessore Duccio Campagnoli

A cura di Claudio Bacilieri e Cinzia Leoni

22 ottobre 2008

Una “nuova impresa di ricerca” con oltre 1000 ricercatori, 14 laboratori e 8 centri per l’innovazione: la Regione ha presentato il secondo programma per la Rete regionale per l´Alta tecnologia messo a punto con Aster. Il programma – come ci spiegherà nell’intervista l’assessore regionale alle attività produttive Duccio Campagnoli – prevede una riorganizzazione dei laboratori che passeranno da 27 a 14, per sviluppare un´offerta di ricerca che risponda alle domande di innovazione delle principali filiere del sistema produttivo.
Nei laboratori e centri della Rete lavorano già 400 giovani ricercatori insieme a 600 docenti e ricercatori già presenti nelle università e negli enti di ricerca, mentre nei centri per l’innovazione opereranno 140 unità. Aster realizzerà il coordinamento della Rete dando vita all’Associazione dei laboratori accreditati dalla Regione e per promuovere quindi in modo unitario il rapporto con le imprese.

La Regione ha investito in questo secondo programma 15 milioni di euro per l’attività 2008-2009 e guarda già al prossimo obiettivo per consolidare e sviluppare ulteriormente la Rete per l’alta tecnologia in Emilia-Romagna, che sarà rappresentato dalla nascita dei tecnopoli, cioè delle nuove aree che ospiteranno nelle diverse città i laboratori di ricerca con ulteriori investimenti per le strutture scientifiche utilizzabili anche dalle imprese e un programma di attività dei ricercatori 2009-2013.
La Regione ha investito finora nei laboratori 43 milioni di euro mentre nei prossimi anni, fino al 2013, verranno assegnati 100 milioni per i tecnopoli.

I laboratori opereranno nei settori dell’alta tecnologia meccanica, dell’automazione industriale, dei nuovi materiali, delle micro e nano tecnologie, della meccanica-elettronica, delle tecnologie delle macchine utensili. E ancora: per le tecnologie energetiche e ambientali, per le costruzioni, per le tecnologie del restauro, per le biotecnologie e la farmaceutica, per il settore agroalimentare, per la telematica. Infine ci sono i centri per l’innovazione dell’Università di Modena Reggio Emilia, dell’Università di Bologna, della Cna, il Design Center e il Centro per la multimedialità a Bologna.

 

Sentiamo ora l’assessore regionale alle attività produttive Duccio Campagnoli, che ci spiega cosa prevede il programma e le diverse attività di ricerca della Rete.

 

Intervista a Duccio Campagnoli

 

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