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27 Maggio 2014 | Spettacoli in Emilia-Romagna

25 anni di Ravenna Festival

A cura di Cinzia Leoni

Concerti, balletti, teatro musicale, musica sacra e delle feste, incontri… Dal 29 maggio parte il Ravenna Festival. Per il  suo 25° compleanno ci attende un ricco programma e di grande qualità, sul fil rouge della grande Guerra, a cent’anni dall’evento che ha cambiato il mondo.

In questi anni il Ravenna Festival, uscendo dai confini dei teatri ha conquistato spazi in tutta la città, entrando nelle basiliche e valorizzando luoghi di alto interesse artistico e addirittura scoprendo nuovi sorprendenti spazi come il Magazzino dello Zolfo, di San Nicolò o il vecchio Tiro a segno in Darsena di Città. Il festival si è poi esteso come programmazione anche nel corso dell’anno, fuoriuscendo dai confini estivi dei mesi giugno e luglio, in cui era tradizionalmente collocato, per approdare ai mesi autunnali, con l’invenzione della “Trilogia d’autunno”, dedicata all’opera, una formula che è stata subito accolta con favore dal un pubblico, anche internazionale, attratto da pacchetti turistici ad hoc. Un’attività si può dire che ha dato a Ravenna l’aspetto di una rinnovata Città d’Arte a 360 gradi e per tutto l’anno.

Ne parliamo con il sovrintendente Antonio De Rosa.

Intervista a Antonio De Rosa

Il tema della guerra al centro di un festival che è di per sè un evento gioioso, come mai questa scelta? Ci risponde Cristina Mazzavillani Muti, direttrice artistica del festival assieme a Franco Masotti e Angelo Nicastro.

Intervento di Cristina Mazzavillani Muti

Il tema della grande guerra è anche il soggetto di tre incontri il primo dei quali sarà un vero e proprio prologo al Ravenna Festival. Il 29 maggio Massimo Bernardini dialogherà con due protagonisti della vita culturale italiana Lucio Villari e Paolo Rumiz per raccontare l’anno che ha cambiato il mondo. Il 16 giugno si terrà una lectio magistralis di Annette Becker, membro del prestigioso Istitut Universitaire de France dal titolo La guerre comme camouflage, le camouflage comme la guerre ed il giorno lo storico Alberto Melloni ricostruirà il percorso della chiesa cattolica dalla Grande Guerra ai giorni nostri.

La sezione del Ravenna Festival dedicata alla musica sinfonica sarà particolarmente ricca quest’anno con la presenza dei maggiori direttori del nostro tempo, come Yuri Temirkanov, sul podio dell’Orchestra Sinfonica di San Pietroburgo con un programma da Chajkovskij a Stravinskij, e Vadim Repin come solista. E poi l’americano Kent Nagano, assieme ai giovani dell’Orchestra Cherubini e al pianista viennese Till Fellner, in un programma brahmsiano. Valerij Gergiev con la blasonata Orchestra Filarmonica Ceca, e la giovane pianista coreana Yeol Eum Son, con musiche di Musorgskij a Rachmaninov. Riccardo Muti dirigerà l’Orchestra Cherubini sia nella verdiana Messa da Requiem, che in un concerto che vede come solista il pianista francese David Fray, in programma il Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 di Beethoven e la Sinfonia n. 5 di Chajkovskij. A questo concerto Riccardo Muti intende conferire un significato molto particolare con un gesto di simbolica reciprocità: se nell’ottobre del 2008 Claudio Abbado invitò la Cherubini ad unirsi all’Orchestra Mozart, da lui stesso voluta e creata, per l’esecuzione del Te Deum di Berlioz, ora Riccardo Muti invita la Mozart ad unirsi alla Cherubini in un omaggio al grande direttore recentemente venuto a mancare e definito da Muti come “un compagno di viaggio in quel meraviglioso e sconfinato paese che è la Musica”.

Altri appuntamenti di teatro musicale attorno al tema “1914” sono Doppio Fronte. Oratorio per la grande guerra, con Moni Ovadia e Lucilla Galeazzi, una lettura inedita della guerra vista da uomini e donne provenienti dai ceti più popolari e da ogni parte d’Italia, con le loro canzoni, le lettere e i diari dal fronte. E poi l’attrice-regista Elena Bucci, con il compositore e fisarmonicista Simone Zanchini, nel suo Colloqui con la cattiva dea, proporrà un’intensa narrazione di “piccole storie di una grande guerra”; e la cantante tedesca Ute Lemper assieme all’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta da Tonino Battista, che presenta Canzoni dal Secolo Breve: 1914-1991, un affascinante viaggio musicale dalla Grande Guerra fino alla caduta del Muro di Berlino. Ancora, un concerto del Duo pianistico Arciuli-Rebaudengo, proporrà composizioni di Debussy e Casella oltre a Bartók e Stravinskij. Il coro La Stagione Armonica diretto da Sergio Balestracci riproporrà invece un brano a cappella di Arnold Schönberg Friede auf Erden (Pace sulla terra) il cui testo di Conrad Ferdinand Meyer esprime un accorato anelito alla pace quasi in risposta ai venti di guerra che avrebbero attraversato l’Europa. Il Requiem di Ildebrando Pizzetti, e La leggenda del soldato morto di Kurt Weill su testo di Bertolt Brecht ci condurranno poi fino a Un albero verde, composizione scritta ad hoc dello stesso Balestracci su testo del triestino Scipio Slataper tratto da Il mio Carso.

Nella stessa area tematica si inserisce Le trincee del cuore, un progetto di Ambrogio Sparagna che ripropone i canti popolari, non solo italiani, della Prima guerra mondiale. Canti che narrano l’atrocità della guerra, la fierezza del corpo di appartenenza ma anche amori lontani, speranze, ricerca di affetti e piccoli momenti di gioia quotidiana a cui daranno voce l’Orchestra Popolare dell’Auditorium Parco della Musica di Roma con il Coro Amarcanto e la Compagnia dell’Alba di Ortona. La voce calda e profonda di Peppe Servillo – ospite d’eccezione – daranno un’impronta unica ad una serie di canzoni dialettali spesso ironiche e goliardiche cantate per esorcizzare la paura della morte.

E ancora molti gli appuntamenti che vi invitiamo a consultare sul sito www.ravennafestival.org.

Brano corrente

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