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21 Marzo 2019 | Eventi

FAI scoperte

Tornano le giornate FAI di primavera

A cura di Valeria Cicala

Care ascoltatrici e cari ascoltatori, oggi è il primo giorno di primavera e tra gli eventi che caratterizzano la nuova stagione ecco configurarsi le Giornate Fai di Primavera: sabato 23 e domenica 24 marzo. Pensate, saranno aperti al pubblico, in regione, ben 51 siti in 25 località, con oltre 2mila studenti dei licei guide ‘apprendisti ciceroni’ per far conoscere le bellezze del territorio.

Dunque, ci attende un fine settimana dedicato all’immenso patrimonio artistico e naturalistico del nostro Paese, in cui si schiudono al pubblico in tutta Italia palazzi, musei, residenze, parchi e siti solitamente chiusi ai visitatori. Luoghi sconosciuti e spazi spesso “segreti”.

Nella nostra regione i beni che saranno meta di visite sono, come già ricordavamo, 51 in 25 località, con più di 2mila studenti dei licei che si propongono come guida – gli “apprendisti ciceroni” – il che costituisce una occasione preziosa di incontro e di scambio fra generazioni. Volontari del progetto “Fai ponte tra culture”, proporranno visite speciali in lingua (www.giornatefai.it).

Tra i luoghi aperti in Emilia-Romagna  si segnalano in particolare: il Palazzo Ducale a Modena; Villa Aldrovandi Mazzacorati e il teatro settecentesco a Bologna; Palazzo Romagnoli a Cesena; il Santuario della Beata Vergine della Suasia a Civitella di Romagna, in provincia di Forlì-Cesena; la Rocca Pallavicino-Casali a Monticelli d’Ongina (Pc); il Castello della Maggia di Gariga a Podenzano, sempre nel piacentino; Palazzo San Giacomo a Russi di Ravenna; la Chiesa dei SS. Girolamo e Vitale a Reggio Emilia; la Torre Campanaria a Pieve di Cento.
 

Una intensa attività che si deve alla presidente regionale Fai Emilia-Romagna Marina Senin Forni e ai suoi esperti collaboratori.

Nel corso della presentazione  degli eventi di questa due giorni, focalizzati sulla bellezza, il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha dichiarato: “Ogni giorno sono nel territorio, incontro le persone e le comunità locali di questa splendida regione: dalle aree appenniniche alla Costa, dalle città ai borghi montani, dai piccoli Comuni alla Bassa e le terre lungo il Po, e ogni volta scopro angoli e realtà di grande bellezza e suggestione. In Emilia-Romagna abbiamo 11 siti dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco, fra città d’arte e edifici storici, aree paesaggistiche e naturali. Per questo, mai come nelle Giornate Fai di Primavera, dovremmo avere la consapevolezza del tesoro che abbiamo fra le mani, per viverlo a pieno”.
 
Particolare rilevanza è stata data quest’anno a un progetto che è divenuto nel tempo organico alla Fondazione. Si tratta di “Fai ponte tra culture”, che intende mettere in massimo rilievo l’importanza che l’accoglienza e la diffusione delle culture di diversa provenienza hanno portato al nostro patrimonio culturale. Il patrimonio viene valorizzato non solo dal punto di vista storico artistico ma anche antropologico, riscoprendo i legami, antichi o recenti, tra l’Italia e il resto del mondo, le reciproche influenze e connessioni.

Secondo Andrea Carandini, presidente Fai, “la nostra patria appare come un amalgama di metalli preziosi, di origine ora indigena, ora forestiera e ora perfino esotica, prodottosi nell’espressione geografica che viene considerata ancora oggi il più significativo e bel crogiolo del Pianeta. Nello spirito di questa lega specialissima di cui è composta la Nazione, il Fai presta al paese la sua opera sussidiaria in armonia con l’articolo 118 della Costituzione, essendo convinto che una pubblica opinione informata e attiva sia essenziale al Paese al fianco delle sue rispettate istituzioni. Proprio a partire dalla concretezza dei suoi beni, il Fai ha appreso che il carattere della patria sta nelle contaminazioni e nelle influenze che si sono rivelate non infezioni e malattie, ma opportunità molteplici da comporre come i colori: separati sulla tavolozza, e miracolosamente integrati nella pittura”.

Per questo in tutta Italia sono stati riscontrate connessioni e contaminazioni che saranno messe in evidenza dalle stesse comunità straniere che vengono coinvolte nel progetto. In Emilia-Romagna sono state individuate influenze culturali straniere a Reggio Emilia nella Chiesa del Cristo e a Ravenna nella Chiesa dello Spirito Santo di rito ortodosso dove saranno cittadini rumeni, ucraini e moldavi ad accogliere il pubblico.

Il progetto “Fai ponte tra culture” si realizza anche nelle numerose visite dei beni aperti nelle Giornate Fai di Primavera a cura dei mediatori culturali che, dopo un corso di approfondimento sulla storia e cultura delle città in cui risiedono, contribuiscono alla diffusione all’interno delle loro comunità d’origine della conoscenza della stessa iniziativa Fai.

Buon fine settimana, tra forme colori e suggestioni, un saluto da Valeria Cicala.
 
www.giornatefai.it

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