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11 Novembre 2015 | Eventi

Un secolo di Amarena

I cent’anni di un dolce mito italiano

A cura di Valeria Cicala

L’Amarena Fabbri, una madeleine per intere generazioni, un gusto, un sapore che spalanca ricordi, abitudini per grandi e piccoli: la pubblicità in televisione, con la postilla “a letto dopo carosello”. Il bianco e il blu raffinato di quei contenitori. Immagini che si coniugano con barattoli e preparazioni di dolci nelle cucine di mamme e nonne; di pomeriggi e merende tra compiti e ripassi o tra ozi giocosi.

Ora la Fabbri 1905 S.p.A promuove una rassegna che celebra in modo elegante e con un tocco molto familiare questo importante marchio, un’eccellenza del territorio regionale e in particolare di Bologna. E ha scelto di farlo affidando la sua storia, i successi raggiunti sul piano imprenditoriale attraverso il prodotto più noto al pubblico: l’Amarena. L’invenzione di donna Rachele Fabbri meritava un’esposizione! E si è deciso di farlo cogliendo l’empatia e la memoria, il piacere che scatena un sapore. Una scelta che gioca felicemente sull’emotività.

La mostra che si tiene a Bologna, negli spazi espositivi di Palazzo Pepoli Campo Grande, via Castiglione 7, dal 10 novembre fino all’8 dicembre, è stata realizzata in collaborazione conil Polo Museale dell’Emilia Romagna e propone un secolo di testimonianze tra arte, gusto e storia del costume.

La Fabbri è oggi nel mondo, da Bologna ai cinque continenti, una grande storia di successo italiano. Fatta di tradizione e capacità di guardare sempre avanti, di orgoglio e intraprendenza. Con mente aperta. Quella che portò Fabbri ad anticipare i tempi scegliendo Guttuso e Capogrossi come propri testimonial e che recentemente ha dato vita al Premio Fabbri per l’arte contemporanea.

Quest’anno, non a caso, tutto al femminile, dalle artiste alla curatrice.

“Le artiste sono state chiamate a pensare un’opera che fosse in qualche modo – ma ognuna a suo modo – collegata alla storia della Fabbri, afferma Lea Mattarella che del Premio è il coordinatore artistico. “Da un po’ di tempo a questa parte non si fa che parlare di arte e cibo, un connubio che certamente offre grandi suggestioni. Il Premio Fabbri per l’arte le ha scoperte ben dieci anni fa. Questa volta siamo arrivati alla quinta edizione. E insieme all’azienda, abbiamo voluto declinarla dalla parte di lei”.

In questi cinque anni, il Premio Fabbri ha preso in esame oltre 100 opere di oltre 100 artisti: “Ci troviamo a dover giudicare le cose che facciamo trasformate in opere d’arte, le stesse che vediamo ogni giorno. Non è semplice giudicare l’opera di un artista che magari somiglia alle nostre faccende quotidiane, come, appunto, succede con questi lavori” dicono i Fabbri che così motivano le scelte:

Premio per la pittura a Donatella Spaziani per il suo racconto visivo, stratificato per immagini, in cui ha saputo tradurre una storia personale, il 1976 della sua famiglia, in un’opera dall’immediato impatto poetico.

Premio per la scultura a Marisa Albanese per la coerenza del lavoro, Combattenti faentine, realizzato in occasione del Premio, in cui si ritrovano le tematiche consuete al suo immaginario, declinate con grazia e sapienza secondo le esigenze del tema proposto.

Premio per la fotografia all’unanimità all’opera di Gea Casolaro per la potenza visiva con cui ha saputo scavare nell’archivio della memoria, dando spazio al lavoro dell’uomo, anzi in questo caso delle donne, coniugandolo con l’armonia della natura rispettata, dando vita a una nuova, possibile Alchimia.

Menzione speciale a Chizu Kobayashi per il suo Dolce Stil Novo, raffinata elaborazione del vaso delle amarene Fabbri in un materiale come il ferro che lei alleggerisce e utilizza come se, magicamente, disegnasse nell’aria.

Menzione speciale a Maria Elisabetta Novello per l’originalità della sua opera, che ha bisogno della partecipazione del visitatore invitato a un vero e proprio viaggio pieno di suggestioni.

Le opere selezionate per Il Premio Fabbri 2015 entrano da protagoniste nella grande mostra per i cent’anni dell’Amarena. Compongono, anzi, una vera e propria mostra nella mostra, per unire l’arte strettamente intesa, ad un’altra straordinaria arte: quella del bel vivere, e l’ Amarena Fabbri, da cent’anni, ne è un piccolo, meraviglioso ingrediente.

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