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3 Febbraio 2014 | Eventi

La storia dell’università di Bologna al museo di Palazzo Pepoli

Un’istallazione per raccontare nove secoli ricerca e di storia

A cura di Valeria Cicala

3 febbraio 2014

Quando le competenze si coniugano, si realizzano sempre ottimi risultatati. Ne abbiamo un bell’esempio nella installazione multimediale che ripercorre la storia dell’Alma Mater Studiorum, all’interno del Museo della Storia di Bologna in Palazzo Pepoli.

Il museo aggiunge così un nuovo capitolo al racconto in continua evoluzione che propone ai suoi visitatori; ad essi si rivolge per sollecitarne la curiosità, che li porterà anche negli altri musei o nelle biblioteche; ai quali vuole suggerire intrecci e rimandi continui attraverso i secoli, ma con un linguaggio chiaro, diretto; con immagini e parole che compongano un paesaggio nel quale muoversi.

Perfettamente in linea con lo stile innovativo del museo, dunque, questo progetto è stato realizzato dal collettivo bolognese Open Stories, composto da diverse professionalità che si uniscono a seconda del lavoro che sono chiamati a realizzare.

Per questo progetto troviamo, tra gli altri, professori dell’Alma Mater come Marco Roccetti, Informatico che ha amalgamato le competenze di colleghi come Angelo Varni (docente di Storia Contemporanea), Andrea Zanotti (docente di Diritto Canonico), di un ricercatore di filologia classica Federico Condello, ma anche di giovani video maker come Ameleto Cascio e Umberto Romagnoli, di illustratori e writer come Agnese Baruzzi, Giuseppe Palumbo e Alessandro Vitali, di art director come Marco Zanichelli, e di un dj come Roberto Affuso. Il tutto con la supervisione del professor Fabio Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae. Musei nella Città.

L’istallazione mette al centro dello spazio espositivo un monitor/monolite, una sorta di varco spazio-temporale, che accompagna il visitatore in un viaggio nel tempo. Sul monitor un’animazione in motion graphics interattiva, che attraverso una narrazione per simboli racconta i nove secoli dell’Alma Mater Studiorum. Intorno ad esso, due videowall  proiettano i cortei avvenuti in Piazza Maggiore in due diverse epoche: nel 1530 per l’incoronazione di Carlo V e nel 1988 per la firma della Magna Charta Universitatum, che si uniscono in un’ideale celebrazione di Bologna.

Al secondo piano della torre di vetro, al centro dell’edificio, il visitatore può, dunque, sfiorare lo schermo e in 16 clic e in numero stringato di minuti attraversare nove secoli di storia e di cultura. Una comunicazione efficace a cui Giuseppe Palumbo, la matita, tra l’altro, di Martin Mystère di Diabolik, regala tratti emozionanti sui due videowall. Bologna si riconferma al centro con la sua Università e con la capacità di essere sempre ricca di personalità creative e proiettata nei nuovi saperi corroborati dalla profondità delle sue esperienze.

Brano corrente

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