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16 Giugno 2017 | Mostre

Bologna fotografata

Tre secoli di sguardi per raccontare una città

A cura di Carlo Tovoli

Cari ascoltatori,

oggi scendiamo nel “ventre” della città di Bologna per scoprire un tesoro di oltre seicento scatti di sessanta e più fotografi che dalla Bologna papalina (il primo sguardo è infatti sul canale di capo di Lucca nel 1857) ci conducono fino alle immagini dei droni su piazza Maggiore realizzate nel Capodanno 2016. E’ la mostra “Bologna fotografata” ospitata nel Sottopasso di Piazza Re Enzo fino al 30 settembre. Una storia fatta di tante storie. Ne parliamo con Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna e curatore della mostra in collaborazione con Rosaria Gioia e Antonio Bigini.

Intervista a Gian Luca Farinelli

Tra i fotografi coinvolti anche tanti anonimi, come gli “scattini” ovvero i “paparazzi” della gente comune, fotografi di strada attivi dalla metà degli anni Trenta ai primi anni Sessanta lungo Via Ugo Bassi, Via Indipendenza Via Rizzoli e piazza Maggiore. Fotografi della gente comune a passeggio, simulavano spesso il primo scatto, per non consumare pellicola, e lo ripetevano quando il soggetto dimostrava interesse. Tra le persone immortalate riconosciamo anche qualche personaggio famoso, tra cui Pasolini ed Enzo Biagi.

La galleria di proiezioni dedicata alle fotografie delle donne bolognesi di Antonio Masotti, realizzate tra il 1958 e il 1962, ribalta il cliché della prosperosa matrona felsinea. Ci appaiono studentesse, eleganti signore borghesi, operaie, bariste, fruttivendole molto lontane dallo stereotipo che solo apparentemente omaggiano. E arriviamo alla grande sala circolare che ci fa rivivere uno dei momenti più tragici della storia di Bologna e d’Italia, l’attentato del 2 agosto 1980. Tutt’intorno le immagini, i suoni, le voci dei soccorritori. Gli anni successivi in mostra scorrono veloci. Una delle prime macchine fotografiche digitali simbolicamente ci avvia al presente, letto attraverso gli sguardi di giovani fotografi che si alterneranno, uno al mese, durante la mostra. Accanto, la stanza dei “selfie”: qui è il visitatore a diventare protagonista. Nell’era delle immagini tutti noi siamo eredi degli “scattini” di un tempo.

Tutte le informazioni sul sito www.cinetecadibologna.it

Un saluto da Carlo Tovoli

Brano corrente

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