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12 Aprile 2013 | Mostre

Delvaux e il Surrealismo

Alla Fondazione Magnani Rocca le opere di Paul Delvaux dialogano con i grandi nomi del Surrealismo

A cura di Carlo Tovoli

12 aprile 2013

Alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo (Parma) un’occasione unica per ammirare 80 opere di quello che è considerato il più grande pittore belga del XX secolo insieme al più conosciuto René Magritte, ovvero Paul Delvaux, in un dialogo con alcuni tra i grandi nomi del Surrealismo, tra cui lo stesso Magritte, Max Ernst e Man Ray.

Paul Delvaux, scomparso nel 1994 all’età di 97 anni, ha attraversato tutto il Novecento delineando un’originalissima poetica capace di unire classicismo e surrealismo. Dopo gli studi di architettura e pittura all’Accademia di Belle Arti di Bruxelles, Delvaux stesso fu protagonista della stagione del Surrealismo, il movimento d’avanguardia nato nel 1924 col Manifesto di Breton. Con Magritte, Max Ernst, Man Ray e De Chirico partecipa all’Esposizione Internazionale del Surrealismo nel 1938 a Parigi, dopo essere rimasto molto colpito dalle opere che aveva visto alla mostra tenutasi al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles nel 1934.

Delvaux è affascinato in particolare dall’opera di Giorgio De Chirico, il metafisico faro per i surrealisti, e dalle visioni di René Magritte.  Per tutta la vita pratica una specie di paradossale surrealismo classico. Non ci sono, nelle sue opere, quelle deformazioni “mostruose” prodotte dagli incubi propri di tanta pittura surrealista, non vi è traccia di quel proliferare di anatomie stravolte, derivate alla lontana dall’eredità di un Medio Evo fantastico, che popolano i quadri di Bosch, l’antenato fiammingo. Il surrealismo, per Delvaux, si manifesta piuttosto col tono di una fiaba, con un senso di placida normalità che riguarda corpi, spazi, prospettiva. Si avverte però qualche incongruità, un vento lieve di follia si alza ad agitare questo mondo e tutto diventa irraggiungibilmente estraneo.

La sua ossessione principale è certamente il nudo femminile. Nelle sue tele si impone un’immagine femminile dal corpo nudo e pieno di mistero, talora collocato in luoghi irreali, sospesi in una dimensione di scardinamento della logica temporale, dove architetture dell’antichità classica convivono con reperti della modernità, come treni e stazioni. Una sorta di sensualità “congelata”, un pacato enigma, le rende simili ad automi-femmina creati e programmati da un misterioso demiurgo.
Le mostre di Paul Delvaux hanno sempre destato scandalo, come la retrospettiva di Ostenda del 1962, che consacrerà definitivamente l’artista sul piano internazionale, e che fu vietata ai minori di diciotto anni. Oppure la Biennale di Venezia del 1954, nella quale il patriarca, futuro papa Giovanni XXIII, proibì ai preti l’eccesso ad una pittura che avrebbe potuto turbarli.
Tra gli altri temi cari all’artista quello dello scheletro è presente nelle sue opere dall’inizio degli anni trenta, acquisendo lo “status” di personaggio e divenendo il protagonista di scene religiose quali crocifissioni o sepolture, di danze e di duelli. Siete tutti quindi invitati a svelare l’enigma Delvaux, o, almeno a provarci, a Mamiano di Traversetolo fino al 30 giugno nell’allestimento a cura di Stefano Roffi con catalogo pubblicato da Silvana Editoriale. Ulteriori info sul sito www.magnanirocca.it
Un saluto da Carlo Tovoli


DELVAUX E IL SURREALISMO

Un enigma tra De Chirico, Magritte, Ernst, Man Ray
Fondazione Magnani Rocca,
via Fondazione Magnani Rocca 4
Mamiano di Traversetolo (Parma).
23 marzo – 30 giugno 2013. Aperto anche tutti i festivi.
Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) –
sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18).
Lunedì chiuso, aperto il lunedì di Pasqua.
Ingresso: € 9,00 valido anche per le raccolte permanenti – € 5,00 per le scuole.
Informazioni e prenotazioni gruppi: tel. 0521 848327 / 848148 Fax 0521 848337

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