Salta al contenuto principale
14 Settembre 2015 | Mostre

I legami possibili

Torna “Rimini foto d’autunno”

A cura di Valeria Cicala

Si è inaugurata a Rimini giovedì 10 settembre, l’edizione 2015 di “Rimini foto d’autunno”, che rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 25 ottobre.

La quarta edizione di questo autunno fotografico riminese è davvero assai interessante e sfaccettata; si possono intravedere sottili fili conduttori nel lavoro degli autori e notevoli ecletticità tra le presenze.

Il lavoro fotografico non è un approdo è spesso un punto di partenza. Il lavoro dei fotografi e quello degli artisti che usano altri mezzi d’espressione, sovente si incontrano, convivono, creano nuovi messaggi e letture in cui i differenti “segni” dell’arte trovano modalità comuni. E del resto anche lo sguardo di chi legge le immagini muta.

Come è stato detto “la Fotografia è Arte contemporanea e l’Arte contemporanea è Fotografia”. Peraltro gran parte delle opere contemporanee (in particolare a quelle in forma di installazione) vengono fruite dai più e per tutto il corso della vita dell’opera, in fotografia, divenendo un tutt’uno con essa.

Le proposte e le emozioni che vi attendono, cari ascoltatori sono tante e immerse in tessuto storico artistico che potenzia gli incontri, che compenetra contemporaneità e storia.

Vi segnaliamo i fotografi protagonisti di questa edizione:

Raniero Bittante. In Playstones espone foto dal web e sassi. Sentieri e tracce in mezzo ai boschi e montagne, percorsi determinati da altri. Saranno più veri dei reperti di roccia realmente presenti?
Valerio Vasi ripercorre, nello spazio alchemico della Sala delle teche del Museo, il suo itinerario fotografico degli ultimi anni, a volte felicemente incoerente, spesso ricco di candore.
Silvio Canini immagina di fotografare ciò che non c’è e… lo realizza con precisione estrema. Per lui il mare o la sua idea è una presenza costante e lo porta con sé. E’ come se il suo imperativo fosse: tramandare il mare, raccontare l’orizzonte.
Luciano Leonotti lavora nello spazio morandiano, districandosi, ma anche affrancandosi, dalla “voce narrante” sottotraccia tra presenze “ingombranti” nello studio di Giorgio Morandi.
Gloria Salvatori mette in scena il paesaggio naturale però mediato dalla visione “stenopeica” che come una app, un’azione, storicizza un tempo in divenire.
Stefano Scheda propone un’orchestra di immagini e il “suono” che ne ricava è un concetto che aleggia nell’aria.
Emanuela Palazzi si muove in un continuo surfing sul confine tra immagini esistenti e quelle impensabili. Con un filo conduttore. Palazzi dice: la figura di Emily Dickinson ha accompagnato il mio lavoro da sempre.
Chico De Luigi e il suo Nopanic camp riprendono ancora in mano lo strumento, veloce e reattivo, della fotografia come pratica “à la sauvette”, incoerente, elementare, insolente, irriguardosa, irriverente, offensiva, sfacciata, sfrontata, villana, ma anche, a volte, inaspettatamente coerente.
Cesare Fabbri inventa quello che sembra non essere nostro potere dare: la forma dell’aria e delle nuvole. E la solidifica.
Di Guido Guidi si ripropone un frammento di “Rimini Atlas“, lavoro commissionato dalla Provincia, svolto al solito a modo suo. Una sorta di anteprima di ciò che si proporrà più avanti. Il suo vero primo lavoro su questo territorio. Ma rivisitato con materiali inediti del suo archivio. Una novità assoluta per il nuovo progetto Galleria dell’Immagine.
Alla Galleria dell’Immagine, a cura di Daniele Lisi e Ilaria Montanari, Marina Rosso opera sulla rilettura del ritratto inteso come pratica standard attraverso anche l’accidentalità del lavoro tipo-foto-grafico.
Due eventi ancora legati a fotografi che si collocano in tempi meno recenti.
Mario Giacomelli, scomparso nel 200, un maestro indimenticato, rivive qui e ora in forma diaristica, quasi immerso nella cronaca, attraverso la collezione privata di Flavio Marchetti.
Theodor Kofler è qui proposto attraverso gli esiti degli studi di Patrizia Piacentini, Egittologa dell’Università di Milano che ha riscoperto la figura del fotografo austriaco personaggio straordinario che maturò la sua esperienza negli anni della prigionia e fu il pioniere della fotografia archeologica aerea, un  grande professionista tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta.

Vi ricordo i luoghi di questo prezioso percorso: Museo della Città, Via L. Tonini 1 da martedì a sabato 8,30-13/16-19 domenica e festivi 10-12,30/15-19 lunedì non festivi chiuso, ingresso libero. Galleria dell’Immagine, Via Gambalunga 27 da martedì a sabato 16-20, lunedì non festivi chiuso.

Focalizzatevi su Rimini, un caro saluto da Valeria Cicala

Brano corrente

Brano corrente

Playlist

Programmi