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15 Maggio 2013 | Mostre

C’é moda e moda…dall’abito aristocratico all’abito “uniforme”

Abiti restaurati dei secc. XVIII, XIX, XX delle collezioni museali a Modena

A cura di Valeria Cicala

15 maggio 2013

Non ha nulla a che fare con Prêt-à-Porter di Robert Altman o con il Diavolo veste Prada di David Frankella mostra che verrà inaugurata domenica 19 maggio, alle ore 17 al Museo Civico d’Arte di Modena dal titolo “C’é moda e moda… dall’abito aristocratico all’abito “uniforme”. Abiti restaurati dei secoli XVIII, XIX, XX delle collezioni museali“, ma certamente questo evento legato ad un progetto europeo che ha coinvolto studenti di più paesi, ci porta su un tema di grande rilievo nella tradizione manifatturiera e creativa italiana. 

L’esposizione, che rimarrà aperta fino al 14 luglio, nasce nell’ambito del progetto europeo Comenius partnership incentrato sulla moda e sulla capacità di inventare o ricreare in questo settore. I protagonisti sono gli studenti di quattro scuole superiori di Modena(Italia), Kokkola (Finlandia), Copsa Mica (Romania) e Mudanya (Turchia).

I ragazzi hanno realizzato dei capi durante il primo anno di svolgimento del progetto, che è biennale, hanno riprodotto alcuni abiti storici appartenenti ai quattro musei che partecipano al progetto, il Museo Civico d’Arte di Modena (Italia), il KHRenlund Museum di Kokkola (Finlandia), il Kent Müzesi di Bursa (Turchia) e il Museum “Casa Muresenilor” di Brasov (Romania).

I vestiti creati durante l’ultimo anno scolastico, invece, interpretano, fornendone interessanti attualizzazioni, gli abiti antichi studiati nella prima fase del progetto.

Il Museo Civico d’Arte ha sostenuto con convinzione il progetto promosso dall’Istituto Cattaneo – Deledda di Modena perché ha riconosciuto in esso un’occasione eccellente per valorizzare le collezioni tessili e del costume che costituiscono uno degli elementi più caratterizzanti della realtà museale modenese, ma soprattutto perché si rivolge ai giovani con l’intento di avvicinarli ad un passato, vissuto come fonte di creatività per il presente, e di favorire il dialogo tra paesi e culture diverse, attraverso materiali come i tessuti e manufatti come gli abiti che davvero accomunano i popoli di tutto il mondo.

Affiancano i capi realizzati dagli studenti una ventina di abiti storici, appartenenti alle raccolte del Museo Civico d’Arte, restaurati a cura dell’IstitutoBeni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna presso il laboratorio RT – Restauro Tessile di Albinea (Reggio Emilia). Essi costituiscono una campionatura rappresentativa di una collezione ben più vasta, che conta circa 250 capi, databili tra metà del Settecento e metà del Novecento, collezione nell’ambito della quale sono stati scelti i capi sui quali hanno lavorato gli studenti del progetto MIF – Museums in fashion in collaborazione con la comunità romena.

Una sala della mostra, il cui allestimento richiama una passerella preparata per una sfilata di moda, espone gli abiti che il 18 maggio sono stati realmente indossati dagli studenti che li hanno realizzati.

Abbiamo rivolto alcune domande a Iolanda Silvestri dell’Istituto per i beni culturali che ha curato il restauro degli abiti in mostra.

Intervista a Iolanda Silvestri

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