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5 Ottobre 2010 | Mostre

Moriyama il cacciatore di immagini

A Modena la prima personale italiana del grande fotografo giapponese

A cura di Marina Leonardi

5 ottobre 2010

Cari ascoltatori, siamo a Modena dove fino al 14 novembre nelle sale dell’ex ospedale Sant’Agostino è allestita la prima personale italiana di Daido Moriyama la mostra Visioni del Mondo, un evento che si candida a diventare una delle più importanti retrospettive tra quelle sino ad oggi dedicate al grandissimo fotografo giapponese. E’ una visione del mondo davvero incontenibile quella di Moriyama, che abbraccia persone, corpi, oggetti, animali, muri, strade e che, ruba, ferma, scava, testimonia. Non a caso l’artista è stato proprio definito il cacciatore di immagini.

Per Moriyama ogni singola cosa che si offre allo sguardo è degna di essere fotografata: non è importante il soggetto di una fotografia come non importa chi ne sia l’autore, perché non c’è distinzione tra la realtà vissuta e la realtà nell’immagine. Spesso le sue sono fotografie di fotografie tratte da magazine, poster, pubblicità, televisione che si mischiano a quelle scattate dal vivo. Ciò che conta è il frammento di esperienza, parziale e permanente, che la fotografia può trovare. Moriyama parla spesso di sensazione, di sentire. Quello sta alla base delle sue immagini. Qualsiasi cosa provochi in lui un’emozione, ha la dignità di essere fermata dalla sua macchina fotografica.

Dobbiamo ringraziare la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena per aver portato nella nostra regione il lavoro di questo fotografo, i suoi bianco e neri sgranati, le penombre seducenti, le immagini di vita di una realtà lontana come quella nipponica.  Non ci stupisce che all’inaugurazione di questa mostra fossero presenti galleristi e addetti ai lavori internazionali tra cui Simon Baker della prestigiosa Tate Modern di Londra interessato a portare l’esposizione anche nella capitale britannica.

Promossa nell’ambito del progetto Fondazione Fotografia e a cura di Filippo Maggia, la mostra presenta oltre 450 fotografie scattate dagli anni Sessanta ad oggi, alcune delle quali mai esposte in precedenza. Tra queste le immagini dalla serie  Pantomime, realizzata da Moriyama  quando aveva poco più di vent’anni e faceva il fotografo freelance e Farewell Photography, che shoccò l’opinione pubblica giapponese negli anni Settanta,  passando per Hunter e Shinju ku, tra i lavori più conosciuti dell’artista.

 Abbiamo il grande onore di avere con noi su Radio Emilia Romagna Daido Moriyama:

 D.  Maestro la critica la definisce un “cacciatore d’immagini” quello che le chiediamo è cosa colpisce il suo sguardo, cosa l’attrae.

  R. La città offre moltissimi spunti interessanti, persone, oggetti, atmosfere che incrociano il mio sentire e mi spingono a scattare. Sono talmente tanti gli stimoli che incontro nel panorama urbano e che rispondono a quello che è il mio senso estetico, che a volta mi sento letteralmente travolto dalla necessità di far scattare l’otturatore.

 D. Il Giappone, il mondo intero sono profondamente cambiati negli ultimi decenni, anche il suo modo di fare fotografia in questi anni è cambiato?

  R. Certo, la realtà cambia ogni giorno e anche io cambio con essa e questo si riflette inevitabilmente sul mio lavoro.

  D. Questa è  la sua prima volta in Italia e ci hanno detto che sta guardandosi intorno in cerca di stimoli per nuove fotografie. Cosa ha trovato di interessante?

  R. Ciò che mi ha colpito di più sono le persone, ci sono tantissimi tipi e molto diversi tra loro come tanti e differenti sono i loro stili di vita che davvero vorrei immortalarli tutti  quanti.

 Ringraziamo Daido Moriyama e lasciamo a voi la curiosità di venire a Modena a conoscere il suo lavoro.

 Per informazioni: www.mostre.fondazione-crmo.it/index-moriyama.asp

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