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21 Dicembre 2010 | Mostre

Parigi. Gli anni meravigliosi. Impressionismo contro Salon

A Rimini fino al 27 marzo

A cura di Piera Raimondi

21 dicembre 2010

Due bagnanti di chiara fama, vitali e sensuali, sono ospiti di Castel Sismondo a Rimini, fino al 27 marzo. Nelle stesse sale, un’altra bagnante, questa volta solitaria, si staglia eburnea e immobile. È nata negli stessi anni delle prime signore, ma da mano diversa.

Nel primo caso stiamo parlando delle Bagnanti sulla Senna, dipinte da Manet nel 1862, dopo lunga e attenta osservazione, dal vero, della luce che colpiva i corpi delle donne mentre uscivano dall’acqua ad Argenteuil. La seconda ospite, esposta al Salon del 1864,  è invece stata creata da Bouguerau  che aveva per la testa le donne di Raffaello, lisce e perfette, ideali. I due dipinti, le loro visioni così diverse, raccontano con immediatezza il senso di questa mostra.

Curata da Marco Goldin, Parigi. Gli anni meravigliosi. Impressionismo contro Salon propone un’interessante lettura, forte dei 96 dipinti in mostra, della storia della pittura in Francia dalla fine degli anni cinquanta alla metà degli ottanta dell’Ottocento, quando la pittura accademica esposta ogni anno al Salon e i tocchi vibranti dei giovani impressionisti battagliano per il predominio sulla scena parigina. Un duello del quale ben conosciamo l’esito.

Mentre Bouguereau e i suoi amici imperversano al Salon, all’inizio degli anni sessanta del XIX secolo, quattro giovani pittori allora quasi sconosciuti, e nominati come école du plein-air cominciavano la loro lunga strada che li avrebbe portati a modificare profondamente il senso della pittura in Francia e in Europa nel decennio successivo. Scuola senza esserlo, come si vede molto bene in questa mostra, Pissarro, Monet, Renoir e Sisley, avevano forte la coscienza del nuovo venuto in pittura da pittura da Corot e Courbet da un lato e Manet dall’altro. Sentivano il palpitare vivo e vero della natura davanti ai loro occhi, la luce e il colore trasmettersi in modo diverso.

Al Salon, creato da Colbert nel 1667 e divenuto la più importante istituzione della cultura francese, si accedeva dopo essere stati giudicati da artisti solitamente resistenti al nuovo, ma era davvero quella, nel sistema delle arti del periodo, l’unica occasione in grado di decretare il successo di un artista. Tanto che anche gli impressionisti tentarono di accedervi e furono in un primo tempo fortemente osteggiati da artisti  poi dimenticati e relegati nei musei di provincia. Al di là di Manet, al Salon sono stati a più riprese accettati Monet e Pissarro, Sisley e Degas, Bazille e Renoir, Cézanne, solo per dire dei principali artisti presenti in questa mostra, anche con opere esposte o rifiutate nei Salon.

Il confronto, proposto a Rimini, tra “impressionismo e Salon” mette quindi assieme opere di Monet, una quindicina, e di Renoir, di Pissarro e di Cézanne, di Sisley e i dipinti che trionfavano ai Salon, dall’ultimo tempo del Secondo Impero ai primi anni della Terza Repubblica, con in mezzo l’esperienza della Comune di Parigi.

Ogni quadro esposto è in relazione ad un altro e la mostra, dopo un incipit (Via, via dalla pazza storia) di soli tre quadri (Ingres, Bouguereau, Carrière), si articola in tre sezioni: la prima Volto, corpo e figure, la seconda Nature sospese, la terza Lo specchio della natura e pone a confronto sui medesimi soggetti i pittori del Salon con gli impressionisti e prima di loro gli artisti legati a Barbizon. E lo fa grazie ad una lunga ricerca di opere sparse in molti musei francesi di provincia. Si tratta di dipinti, spesso di grande formato, dei pittori legati al mondo ufficiale e che mai si vedono nelle mostre. E che qui dopo tanto oblio possono, in alcuni casi, anche mostrare la loro bellezza.
 
La mostra è completata da una serie di fotografie originali, provenienti dalla straordinaria collezione del Musée d’Orsay di Parigi, dedicate agli allestimenti del Salon nella seconda metà dell’Ottocento. Sono foto eseguite da uno dei maggiori fotografi dell’epoca, Gustave Le Gray. L’allestimento ha consentito di ricostruire il clima della Parigi degli anni ottanta del XIX secolo, con velluti rosa alle pareti, grandi vasi di fiori e tappeti a terra.

 

CASTEL SISMONDO
Rimini
Piazza Malatesta

Orario: Da lunedì a venerdì: ore 9 – 19
Sabato e domenica: ore 9 – 20
Chiuso 24, 25, 31 dicembre 2010
1 gennaio 2011: ore 10 – 20
Biglietti: Intero € 10,00

Brano corrente

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