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4 Settembre 2015 | Mostre

Pasolini a Villa Sorra

Nella villa girò alcune sequenze di  “Salò o le 120 giornate di Sodoma”, un’originale mostra fa rivivere quei giorni

A cura di Carlo Tovoli

Cari ascoltatori,
forse non tutti sapete che Villa Sorra, una delle più importanti ville storiche del territorio modenese, precisamente a Castelfranco Emilia, è stata il set dell’ultimo e più discusso film di Pasolini, “Salò o le 120 giornate di Sodoma”, che trasporta il famoso romanzo di De Sade al tempo della Repubblica di Salò. Siamo nella primavera del 1975 e il poeta e regista si aggira nella villa e nello splendido giardino inglese alla ricerca delle migliori inquadrature per alcune sequenze del secondo capitolo del film, “la selezione”. Il lavoro è avvolto nel mistero: come lui stesso racconta nella sua ultima intervista “più delle altre volte c’erano dei pericoli immediati, incombenti: l’apparire di un qualche moralista che rifiuta il piacere di essere scandalizzato”. Le riprese durarono diversi giorni, e il tutto fu documentato dalle immagini di scena di Deborah Beer, fotografa inglese nota in Italia per aver operato sul set di film tra i più importanti del cinema italiano, e collaborato con registi del calibro di Fellini, De Sica, Bertolucci,  Antonioni e Scola.
 

2015: a quarant’anni esatti dall’uscita del film e dalla tragica morte di Pasolini, “Salò” ritorna al cinema e, in anteprima, al Festival di Venezia, dopo il restauro curato dalla Cineteca di Bologna. Ma non è l’unico evento in programma per celebrare l’ultima discussa opera del regista. La Regione Emilia Romagna e la Fondazione Cineteca di Bologna, Centro Studi-Archivio Pier Paolo Pasolini organizzano a Villa Sorra una mostra in forma di installazione servendosi proprio delle fotografie di scena di Deborah Beer, conservate nel fondo Bachman-Beer dell’archivio Cinemazero di Pordenone, che insieme alle pagine del diario della segretaria di produzione, ora alla Cineteca di Bologna,  fanno rivivere quelli che saranno ricordati come gli ultimi momenti di Pasolini su un set, a pochi mesi dalla tragedia, avvenuta nella notte tra l’1 e il 2 novembre 1975 poche settimane prima dell’anteprima del film al Festival di Parigi.
Le memorie  di quel set ritornano nelle sagome in scala reale ricavate dalle foto di Deborah Beer e ci permettono così di spiare ciò che accadde. Come osserva Fausto Ferri, curatore del progetto, “vediamo Pasolini in piedi mentre osserva la villa, per poi ritrovarlo dentro, con le comparse che appaiono nella loro impacciata verità, disposte a gruppo nel salone centrale e lungo le pareti nude della Limonaia, accompagnate da maturi attori sicuri delle loro pose. Sono immagini altre rispetto a quelle che compongono le sequenze del film, sono insieme foto di scena e dietro la scena, ricordi plastici di un episodio della storia secolare di Villa Sorra che vide Pasolini protagonista e che coinvolse una comunità nella genesi del suo ultimo capolavoro”.
L’esposizione inaugurata il 30 agosto, è aperta fino al 18 ottobre negli orari di apertura della villa. Tutte le informazioni sul sito www.villasorra.it

Un “a risentirci” da Carlo Tovoli!

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