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24 Maggio 2013 | Mostre

A Ravenna un’indagine sulla creatività artistica

Tra pittura “ufficiale” ed esperienze “borderline”

A cura di Carlo Tovoli

24 maggio 2013

Ultime settimane per visitare la mostra “Borderline, Artisti tra normalità e follia. Da Bosch a Dalì, dall’Art Brut a Basquiat”, in corso al Museo della Città di Ravenna  fino al 16 giugno e che si avvia a diventare uno degli eventi con maggior afflusso di pubblico in Emilia-Romagna in questa “bizzarra”- e non solo per il clima – primavera 2013. E da un’altra bizzarria, quella medievale di due fiamminghi del XVI secolo, Bosch e Bruegel, parte il percorso espositivo, per continuare con Goya, Géricault, fino ad attraversare tutto il XX secolo.

Oggi il termine Borderline, difficilmente traducibile, individua una condizione critica della modernità, antropologica prima ancora che clinica e culturale. In questo senso la mostra esplora l’esperienza artistica al di là di categorie stabilite nel corso del Novecento, individuando così un’area della creatività dai confini mobili, dove trovano espressione artisti ufficiali ma anche quegli autori ritenuti “folli”, “alienati” o, detto in un linguaggio anni ’70, gli “outsiders”. Già nella cultura europea del XX secolo diversi protagonisti delle avanguardie e psichiatri innovatori guardarono in luce nuova le esperienze artistiche nate nei luoghi di cura per malati mentali. Le ricerche di quegli anni avviano una revisione radicale di termini quali “arte dei folli” e “arte psicopatologica”, prendendo in esame queste produzioni come sorgenti stesse della creatività.

Nel 1912 Paul Klee, in occasione della prima mostra del movimento artistico del Blaue Reiter a Monaco, aveva individuato nelle culture primitive, nei disegni infantili e in quelli dei malati mentali le fonti dell’attività creativa. Nel 1922 lo psichiatra tedesco Hans Prinzhorn pubblica un testo dal titolo “L’attività plastica dei malati di mente” che segnerà la fine dello sguardo positivista sulle produzioni artistiche nate negli ospedali psichiatrici. Infine, nel 1945 Jean Dubuffet conia la nozione di Art Brut, avviando così una nuova epoca di ricerche in questo campo. Dubuffet inventa l’espressione “art brut” per designare l’opera di autori autodidatti che creano al di fuori di ogni regola, in modo spontaneo e ingenuo. In genere si tratta di personaggi che vivono ai margini della società, spesso rinchiusi in istituti psichiatrici dove Dubuffet si reca in visita.

E qui “scopre”ad esempio Aloïse Corbaz, nata a Losanna nel 1886 e internata dal 1920 fino alla morte, nel 1964. Ad Aloïse è dedicata un’intera sala della mostra ravennate che ci racconta di questa donna che vive da rinchiusa forzata due vite parallele: completamente disinteressata alla pittura fino a quel momento e apparentemente rassegnata alla sua sorte, rinasce quando dà sfogo alla sua creatività; lo fa di nascosto raccogliendo carta nella spazzatura. Disegna regine, re e leggendarie storie d’amore, forse i segnali di un amore perduto o mai vissuto, dove i personaggi hanno bocche rosse a forma di cuore.

E questo è solo un nome tra le tante storie di artisti “non ufficiali” che si mescolano in mostra ai più famosi Klee, Dalì, Bacon, Basquiat, ma anche Mattia Moreni, Antonio Ligabue, Enrico Baj. “Una campionatura di artisti come quella offerta da questa mostra- ma si potrebbe dire da ogni possibile mostra sul tema- non può che essere molto parziale, ristretta, inevitabilmente limitata, anche se, si spera, significativa, e comunque tale da agitare dubbi, forse minare qualche certezza, comunque sollevare interrogativi che toccano il principio profondo di quello che attiene l’atto creativo, il modo in cui si manifesta, e i suoi luoghi”. Parola di Claudio Spadoni, direttore scientifico del Museo e curatore dell’evento espositivo insieme a  Giorgio Bedoni, psichiatra e psicoterapeuta, e Gabriele Mazzotta.

Borderline. Artisti tra normalità e follia
Museo d’Arte della città di Ravenna
Fino al 16 giugno. Orari :
martedì – giovedì 9-18; venerdì 9-21;
sabato e domenica 9-19 , chiuso lunedì
Ingresso:
intero: 9 euro, ridotto: 7 euro
Sito web

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