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17 Ottobre 2014 | Mostre

A Reggio Emilia gli incantamenti, le passioni e le follie dell’Orlando Furioso

A Palazzo Magnani l’arte contemporanea rilegge l’Ariosto. Fino all’11 gennaio 2015

A cura di Carlo Tovoli

“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese io canto”: con Ludovico Ariosto siamo di fronte a “un’idea di mondo come pura meraviglia”. Lo afferma lo scrittore Gianni Celati in una frase che ben ci introduce nelle sale della mostra di palazzo Magnani, dove oltre cinquanta tra i più grandi artisti contemporanei celebrano il genio visionario del poeta.
Reggio Emilia, città natale di Ariosto – qui nacque esattamente 540 anni fa, nel 1474 – celebra l’illustre concittadino a quarant’anni esatti dalle celebrazioni del cinquecentesimo anniversario che produssero varie iniziative, tra cui la grande mostra a Palazzo dei Diamanti di Ferrara (è a Ferrara che morì, nel 1533).

La mostra testimonia come la fortuna dell’Ariosto e del suo poema cavalleresco sia ancora oggi viva più che mai. Il “pianeta Ariosto” continua per tutto il Novecento a muovere l’immaginario, non solo nella letteratura (un nome su tutti, Italo Calvino, ma anche Borges e Rushdie) ma in tutti i campi artistici quali la pittura, la scultura, l’illustrazione, il fumetto e la fotografia.

Del resto – e lo sottolinea il curatore della mostra, Sandro Parmiggiani –l’Orlando Furioso si può definire la prima creazione letteraria di fantascienza: si pensi al volo dell’ippogrifo e al celebre viaggio di Astolfo sulla luna per recuperare il senno perduto di Orlando. Una “immaginazione senza confini” che ha ispirato anche il cinema (ad esempio il regista Jim Jarmush che ha celebrato il poema ariostesco come il più grande libro della narrativa univerale) e il teatro (ricordiamo la memorabile messa in scena di Luca Ronconi del 1969, testimoniata in mostra dalle foto di Franco Vaccari).

Per quanto riguarda la fortuna dell’Orlando Furioso in campo artistico, diversi sono gli autori contemporanei che hanno reinterpretato il poema, partendo dalle letture che ne hanno fatto Tiziano e Guido Reni, Fragonard e Doré, con le infinite metamorfosi nei secoli del personaggio di Angelica (tra le quali Ruggero che salva Angelica di Ingres, conservato al Louvre di Parigi), oppure hanno rivisitato il celebre ritratto dell’Ariosto di Tiziano (ora alla National Gallery di Londra).

L’elenco comprende alcuni dei più importanti artisti contemporanei, tutti presenti in mostra e alcuni con opere realizzate per l’occasione: pittori e scultori (tra cui Manolo Valdés, Mimmo Paladino, Sandro Chia, Piero Pizzi Cannella, Concetto Pozzati, Roberto Barni, Giuseppe Maraniello, Emilio Isgrò, Ezio Gribaudo, William Xerra, Aligi Sassu, Fabrizio Clerici, Tullio Pericoli, Ruggero Savinio, Davide Benati, Omar Galliani, Franco Guerzoni).
Non mancano i grandi illustratori e autori di fumetti, tra i quali Guido Crepax (aveva una una vera e propria devozione per l’Orlando, tale da creare uno splendido  “gioco dell’Oca” visibile in mostra), ma anche Sergio Toppi, Lorenzo Mattotti e Gianluigi Toccafondo.

Il viaggio attraverso le sale della mostra prosegue con la fotografia e  l’”Omaggio all’Ariosto” di Franco Vaccari che nel 1974 ripercorse il tragitto da Carpi a Ferrara che il poeta avrebbe compiuto “in pianelle”, perdendo la cognizione del tempo. Altre immagini testimoniano dei luoghi in cui si svolse la vita dell’Ariosto: il Mauriziano – l’antica residenza a Reggio Emilia – nelle fotografie di Luigi Ghirri realizzate negli anni Ottanta, a cui si aggiungono Ferrara e la Garfagnana nelle immagini di Vittore Fossati, Nino Migliori e Stanislao Farri. Di quest’ultimo sono presentate anche alcune fotografie de “I maggi”, le tradizionali rappresentazioni in costume che in Appennino rievocano le gesta dei cavalieri antichi.

Una mostra assolutamente da non perdere e un catalogo importante, o meglio un vero e proprio libro sull’Ariosto e sulla sua fortuna che va al di là della mostra e ci permette di “gustarne” appienola vitalità. Perché“i miti si rinnovano sempre, finchè c’è qualcuno che li racconta”. Parola del curatore, Sandro Parmiggiani.
Scopri i tantissimi venti (oltre 70) intorno alla mostra: conferenze, danze, favole, film, gastronomia, itinerari, letture e spettacoli. Tutto sul sito www.palazzomagnani.it 
Un saluto dal vostro Carlo Tovoli

 

L’ORLANDO FURIOSO: INCANTAMENTI, PASSIONI E FOLLIE
L’ARTE CONTEMPORANEA LEGGE L’ARIOSTO

PALAZZO MAGNANI – REGGIO EMILIA
4 ottobre 2014 – 11 gennaio 2015

Orari:
dal martedì al giovedì 10.00-13.00 /15.00-19.00
venerdì, sabato e festivi 10.00-19.00 – lunedì chiuso
(la biglietteria chiude alle ore 18.00)

Aperture straordinarie:
lunedì 8 dicembre 2014 orario continuato 10.00-19.00
giovedì 25 dicembre 2014 orario 15.00-19.00
giovedì 1 gennaio 2015 orario 15.00-19.00

Ingresso:
Intero 9 euro; Ridotto 7 euro; Studenti 5 euro

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