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3 Febbraio 2017 | Mostre

Stile Sessanta/Ottanta

La grande grafica europea alla Pinacoteca Nazionale di Bologna

A cura di Carlo Tovoli

Cari ascoltatori,
con piacere vi riporto alla Pinacoteca nazionale per una mostra che ha aperto i battenti in occasione di Arte Fiera per chiudersi il 17 aprile. Il grande salone espositivo presenta 135 opere di una delle più grandi collezioni di grafica europea del Novecento, quella della bolognese Luciana Tabarroni, composta complessivamente da 1954 stampe, dalla metà dell’Ottocento al 1989, data significativa che chiarisce le scelte di una raccolta pensata e realizzata poco prima della caduta del muro di Berlino.

La collezione è stata acquistata nel 2002 dallo Stato per la Pinacoteca e questa esposizione vuole essere l’occasione per valorizzarne il nucleo principale. Qui si parla significativamente degli anni Sessanta e Settanta del Novecento e non è un caso, visto che ben 900 stampe della collezione sono di autori riferibili a quel periodo. Il percorso espositivo, a cura di Silvia Grandi ed Elena Rossoni, si articola in quattro sezioni principali. La scelta delle opere nasce dall’idea di rintracciare anche nella grafica d’autore le principali linee di ricerca dell’arte europea sorte sul finire degli anni Cinquanta seguendo le derive dell’Informale, passando per le Neoavanguardie per arrivare infine al clima citazionista e postmoderno degli anni Ottanta.

In questi decenni sono molti gli artisti che si avvicinano alla produzione artistica seriale attraverso la grafica. Lo dimostrano le ricerche figurative della prima sezione, con opere che spaziano dall’informale materico di Burri agli esiti figurativi di Francis Bacon. Già nel secondo dopoguerra in Europa si diffonde un astrattismo libero da ogni riferimento esterno, di orientamento geometrizzante. Lo ritroviamo nella sezione “Geometrismo e movimento” con le opere di Albers, Munari, fino alla Op Art. Nei primi anni Sessanta si assiste ovunque all’invasione di quella che già negli anni Cinquanta il critico inglese Lawrence Alloway aveva definito Pop Art.

Nella sezione “Immaginari Pop” ritornano le immagini riconoscibili, si rappresentano gli oggetti della vita quotidiana, ciò che si vende nei supermercati e ci propone la nascente società dei consumi. Nell’ultima sezione, dal titolo “Ripetizioni differenti”, arriviamo agli anni Ottanta quando la grafica trova nuova linfa vitale grazie ad artisti, famosi e non, che si avvicinano alla litografia, all’acquaforte e alla serigrafia rivisitando gli stili di un passato più o meno recente.
Tutte le informazioni per organizzare la vostra visita sono sul sito www.pinacotecabologna.beniculturali.it

Un saluto da Carlo Tovoli!

 

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