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15 Marzo 2014 | IBC news

Alessandro Cervellati, quarant’anni dopo

Il catalogo della mostra in corso all’Archiginnasio di Bologna

A cura di Valeria Cicala

15 marzo 2014

Nel 1974 moriva un affascinante e grande artista bolognese: Alessandro Cervellati. Se ne riparla in questi giorni con un catalogo e una mostra, a lui dedicati.
Nell’invitarvi a visitare la bella e rigorosa mostra allestita nel Quadriloggiato superiore dell’Archiginnasio, che rimarrà aperta al pubblico fino a 24 maggio 2014, è bene sottolineare che Nel laboratorio dell’artista. Le carte di Alessandro Cervellati, titolo dell’esposizione e del catalogo, entrambe curati da Maria Grazia Bollini, Marilena Pasquali, Alessandra Telmon, oltre all’obiettivo di riportare l’attenzione sull’artista bolognese, assolve a due finalità importanti: rendere un omaggio alla generosità della donazione degli eredi e dare conto pubblicamente dei risultati del lavoro svolto dal personale dell’Archiginnasio per riordinare, inventariare scientificamente e proporre nel modo più accurato la documentazione,così da garantirne contemporaneamente fruibilità e conservazione.
Il volume Nel laboratorio dell’artista. Le carte di Alessandro Cervellati, Bologna, Compositori, 2014, è pubblicato dall’Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, che ospita anche l’inventario archivistico analitico nel sistema informativo IBC Archivi 

Dai contributi contenuti nel volume emerge l’importanza del fondo e quindi della donazione. È, ad esempio, particolarmente significativa la presenza di riviste illustrate italiane e straniere della prima metà del Novecento e di album creati dallo stesso Cervellati per raccogliere illustrazioni ritagliate da pubblicazioni a stampa e grafica di piccolo formato. Questi materiali – le riviste e gli album – consentono di seguire il lavoro dell’artista a partire proprio dalle fonti iconografiche della sua ispirazione fino al ‘campionario’ della sua produzione grafica, che per la prima volta in questa occasione viene presentato, permettendoci così di vivere l’emozione di entrare nel suo laboratorio creativo. Fu artista di respiro internazionale eppure così capace di interpretare situazioni e caratteri locali.
La sua esistenza e il suo lavoro furono, come scrive il presidente dell’IBC, professor Angelo Varni nell’introduzione al catalogo, “un’interazione costante tra le fisionomie, le situazioni, le atmosfere operanti sotto le due Torri e le suggestioni locali provenienti d’altralpe” .

Una scoperta per i più giovani, ma una riscoperta gratificante non solo per gli addetti ai lavori questo libro che, con la mostra e l’archivio reso disponibile, offrono la possibilità di godere del tratto, ma anche dell’intensità umana di questo uomo che certamente ha costituito uno stimolo e un riferimento anche per i fumettisti, per i tanti autori “strisce” che proprio a Bologna sono cresciuti ed hanno acquisito fama.

Per saperne di più: www.ibc.regione.emilia-romagna.it

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