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11 Gennaio 2014 | IBC news

Ascolta, le carte raccontano

A Modena una mostra rivela l’Archivio di Stato della città estense

A cura di Valeria Cicala

14 dicembre 2013

La nostra storia è fatta di carte, di libri anche adesso che digitalizziamo per meglio conservare, che leggiamo su un tablet non solo i libri editi recentemente, ma anche quel patrimonio comune che non vogliamo ulteriormente consumare rinunciando alla piacevole vertigine del tatto.

Con questo spirito, nel rispetto per i libri e i documenti antichi possiamo guardare la mostra “Senti la carta”: l’Archivio di Stato di Modena nelle fotografie di Giorgio Giliberti. L’artista con i suoi scatti è stato anche uno dei collaboratori di una pubblicazione a stampa intitolata Tesori. Riscoprire l’Archivio di Stato di Modena.

“Quando sono entrato nell’Archivio di Stato di Modena, dove da oltre 150 anni si conservano i documenti degli Estensi, la mia prima impressione” – racconta il fotografo– “è stata quella di chi penetra in un luogo segreto”.

Nella mostra “Senti la carta” Giliberti ha voluto esporre, rispetto alla impegnativa pubblicazione che restituisce pure un’importante immagine della signoria degli Este, quelle foto che meglio rendono la duplice vita dell’Archivio. Dove tutto sembra dover essere celato, ma dove in realtà la forza dei documenti esplode per far conoscere, per far sapere. La segretezza dell’archivio è memoria e vita. Su quegli scaffali si ricompone la storia di anni importanti, di contatti e osmosi culturale. Secoli che tornano attuali grazie alle carte che ci permettono di studiarli.

L’esposizione e il volume sono il risultato di una doppia, importante collaborazione che ha affiancato il lavoro dell’Archivio. Si tratta di quella offerta dall’Accademia Militare di Modena, che ha permesso di allestire l’esposizione nelle sale prestigiose del Palazzo Ducale; cui si aggiunge l’impegno della Cooperativa Bilanciai che ha garantito un sostegno fondamentale alla realizzazione della campagna fotografica e all’allestimento espositivo.

Le foto di Giliberti sono protagoniste anche del calendario 2014 della Cooperativa Bilanciai e sono introdotte da alcune riflessioni e da una canzone di Vittorio Ferorelli. Una ballata per la quale ciascuno scriverà la musica che vuole; ma, anche senza note, i versi accompagneranno lo sguardo tra le carte. E sarà facile “sentirne” l’odore, il fruscio, l’eco del tempo.
Il 12 gennaio 2014, al termine del periodo di apertura, la mostra, patrocinata dall’Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, verrà trasferita nella sua sede permanente, all’interno dell’Archivio di Stato di Modena. Andate ad ascoltare le carte!

Per saperne di più: www.ibc.regione.emilia-romagna.it  

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