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4 Febbraio 2017 | IBC news

Compleanno con artista

Un’esposizione temporanea di opere di Giovanni Marchini per i primi tre anni di Palazzo Romagnoli a Forlì

A cura di Valeria Cicala

Care ascoltatrici e cari ascoltatori, per uni  dei vostri prossimi spazi dedicati alle mostre, alla scoperta di un autore e, magari, anche di una sede espositiva che non avete ancora visitato, potrei suggerirvi di recarvi a Forlì dove si festeggia il compleanno di Palazzo Romagnoli con una esposizione temporanea di opere di Giovanni Marchini presenti nella Pinacoteca Civica.

La mostra è promossa dal Comune di Forlì nell’ambito dei programmi espositivi di Palazzo Romagnoli, uno dei luoghi d’arte della città aperto al pubblico tre anni fa e già ben inserito nell’itinerario culturale che questa propone.  

L’esposizione fa parte degli eventi definiti con l’apporto dell’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, e resterà aperta all’interno di Palazzo Romagnoli fino al 18 giugno 2017. Si tratta di una selezione di dipinti, sculture e opere grafiche del celebre artista forlivese Giovanni Marchini, facenti parte delle Raccolte Comunali d’Arte. L’artista figura già nel percorso espositivo de’ “La Grande Romagna” di Palazzo Romagnoli con due dipinti eccellenti come L’Autoritratto e La donna con i piccioni del 1922.

La mostra è curata da Flora Fiorini e Orlando Piraccini e  potrete apprezzare opere della fase giovanile di Marchini. L’artista nasce nel 1877 a Forlì dove si spegne nel 1946; trascorsa l’adolescenza in Argentina, dove la famiglia è costretta ad emigrare nel 1890, dopo il ritorno in Italia, si iscrive al Regio Istituto di Belle Arti di Firenze e qui riceverà l’imprimatur al suo futuro d’artista poichè avrà come insegnante l’ormai anziano Giovanni Fattori dal quale, nel 1904, verrà giudicato “assolutamente artista”.

Marchini è influenzato dal naturalismo toscano, ma si misura anche con il composito ed eclettico clima figurativo del suo tempo, manifestando una propensione dichiaratamente verista ed espressionista, come nella stupefacente terracotta policroma intitolata I superstiti risalente al 1908 ed ispirata dalla catastrofe del terremoto di Messina. Tra i paesaggi, figura Ecloga del 1906, uno dei migliori scorci rurali di un pittore destinato a diventare il cantore di un mondo arcadico e pastorale in via di sparizione, come si nota anche nel notturno scorcio delle Caminate, dipinto nel ’33 ed emblematicamente intitolato Faro di Romagna.  

Dopo studi e soggiorni di lavoro tra Roma e Napoli, l’artista rientra a Forlì. Qui svolge intensa attività come decoratore: tra il 1913 ed il ’14 esegue affreschi nella Villa Paganelli-Rivalta a Terra del Sole e dipinti murali nella Chiesa dei Francescani di Forlì.
Nel 1920 promuove la fondazione del “Cenacolo Artistico Forlivese, sodalizio di pittori, scultori, illustratori, scrittori e poeti, per quasi un decennio destinato ad animare la vita culturale cittadina. Nella sede del Cenacolo, nell’ex barriera daziaria di Porta Cotogni, allestisce nel 1922 la sua prima mostra personale. Sebbene riceva commissioni importanti fuori dalla sua regione il legame più forte è proprio con il paesaggio e la realtà della sua terra. Nel 1929, l’artista acquista una casa quasi sulla cima del Passo dei Mandrioli, e qui trascorre periodi molto intensi di lavoro ispirandosi alla natura del luogo e alla realtà montanara.

Buon fine settimana da Valeria Cicala

Per saperne di più: www.ibc.regione.emilia-romagna.it

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