19 febbraio 2011
Qualcuno si stupirà sentendo parlare della raccolta archeologica di Remo Brindisi: il suo nome è legato all’arte contemporanea, sia in quanto artista, sia in quanto collezionista della medesima.
Invece la sua Casa Museo lasciata dall’artista al Comune di Comacchio ha rivelato un suo preciso interesse anche per l’archeologia al quale, forse, non è estraneo il fatto Brindisi avesse creato, proprio sul lido di Spina, con la collaborazione della progettista Nanda Vigo, la sua abitazione, un luogo realizzato con particolare estro e capace di suggerire stimoli e connessioni nell’ambito dell’arte soprattutto contemporanea.
Uomo curioso e sensibile, Brindisi non poteva sfuggire al fascino evocativo di questo orizzonte padano ricco di una storia che va dalle frequentazioni dei mercanti greci, che giungevano sulle nostre coste adriatiche e risalivano il corso del Po, alla presenza di una raffinata città etrusca, quale fu Spina e poi ancora la romanizzazione di questi territori, l’affermarsi di un’economia legata al commercio del legname, all’allevamento.
Il nucleo di cinquanta reperti di carattere eterogeneo, frutto probabilmente di doni raccolti con cura da Brindisi, si compone di due buccheri, ceramiche acrome e decorate, un interessante nucleo di piccoli oggetti in bronzo, due figure in terracotta e una testina in marmo. Diverse le datazioni e le probabili provenienze, che vanno dal mondo etrusco al primo Impero romano. Alcuni di questi oggetti rivestono un particolare interesse per singolarità e rarità.
La scoperta inaspettata di un nucleo di oggetti antichi nel corso del riordino del museo, una volta che esso è divenuto di proprietà pubblica, ha dato infatti avvio ad una operazione di salvaguardia e di studio. La mostra odierna presenta i risultati di tale processo.
L’iniziativa rientra inoltre nel programma degli interventi volti a favorire la conoscenza, la valorizzazione e la fruizione della Casa Museo Remo Brindisi, avviato dal Comune di Comacchio d’intesa con l’IBC.
Per saperne di più: www.ibc.regione.emilia-romagna.it
