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26 Ottobre 2013 | IBC news

Il maestro e il suo paese

A Medicina la mostra “Aldo Borgonzoni e Medicina. Colori e segni della memoria

A cura di Valeria Cicala

26 ottobre 2013

Il centenario della nascita di Aldo Borgonzoni è un lungo nutrito racconto di eventi che rivisitano e valorizzano le stagioni dell’artista, i suoi rapporti di lavoro e di amicizia, le sue scelte. La compagine che propone Medicina, luogo di nascita di Borgonzoni, affonda le sue valenze visive nel rapporto con il luogo delle origini e nelle sue caratteristiche antropologiche, sociali, paesaggistiche. Nel 1986, alla comunità di Medicina Borgonzoni ha donato, com’è noto, una cospicua raccolta di sue opere pittoriche e grafiche: testimonianza, questa di un legame sempre solido, mai venuto meno fino all’ultimo momento di vita dell’artista.

L’artista propone in un approccio, quasi onirico, proustiano, forse idealizzato rispetto ad una realtà che andava mutando. Il suo tratto gronda passione per la terra, rispetto per un mondo contadino, per i suoi paesaggi, per la fatica e la devozione al lavoro che questi uomini esprimono. C’è una religiosità che pervade il quotidiano e i suoi più semplici gesti. Tornano alla mente pure i quadri di Jean-François Millet.
Dunque, dal 26 ottobre al 20 gennaio 2014, si può vistare la prima delle due esposizioni che Medicina dedica al suo eminente concittadino “Aldo Borgonzoni e Medicina. Colori e segni della memoria” che si snoda tra le sale della Pinacoteca Comunale e l’Auditorium.
Alle opere “esemplari” conservate nella pinacoteca sono accostati dipinti provenienti dallo Csac di Parma – che pure detiene una notevole  raccolta anch’essa donata dall’artista –  o da collezioni private d’ambito locale. Non mancano le sorprese come nel caso d’un giovanile Paesaggio di Medicina del 1938 o dello scorcio di “Donne di Medicina (1958-59) con il controluce ad effetto della ‘cupolona’ del Carmine, più che mai esibita quale monumentale segno d’una appartenenza destinata a durare nel tempo.

Medicina e il suo volto ritornano pure nella sezione espositiva, che comprende opere grafiche (chine e inchiostri acquerellati, pastelli e tecniche miste) in larga parte appartenenti alla locale civica pinacoteca. Vi si ritrovano specialmente i soggetti di figura più cari all’artista, quelli di famiglia e del lavoro agricolo con braccianti e mondine  e personaggi caratteristici della realtà paesana. 
La rassegna assume un suo significato particolare anche come momento iniziale di una indagine ricognitiva espressamente riguardante la sterminata produzione grafica di Aldo Borgonzoni, oggi “diffusa” in importanti istituzioni museali e culturali  sia italiane che europee, come il Museo Pushkin di Mosca o la Fondazione israeliana Ghetto Fighters Archives.

Nel fortissimo legame tra l’artista e il suo paese stanno le ragioni di questa mostra: che sul piano squisitamente artistico nulla certo pretende di aggiungere alla chiara fama di Borgonzoni ed alla smisurata sua fortuna critica, e però si pone, prima di tutto, come un “servizio” reso alla causa della valorizzazione e divulgazione del prezioso patrimonio oggi conservato nella civica pinacoteca che proprio al Maestro è intitolata.

Per saperne di più: www.ibc.regione.emilia-romagna.it

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