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4 Marzo 2013 | IBC news

Matematica ad arte

Il Rinascimento tra tecnica e scienza

A cura di Valeria Cicala

4 marzo 2013

Fino al 1 aprile, una bella mostra, nell’Appartamento nobile di Palazzo dei Pio, vede protagonisti anche i ragazzi che frequentano il Liceo scientifico statale Fanti di Carpi.

L’esposizione porta l’attenzione su quel rapporto particolarmente forte e innovativo che si stabilisce nel Rinascimento tra l’area scientifica e quella umanistica; un connubio profondo che ha attraversato il mondo classico e si ripropone in quella straordinaria temperie che fu appunto l’età rinascimentale con la riscoperta della geometria, con una fascinazione nei confronti degli studi matematici.

Ricordiamo dai banchi di scuola come il rapporto tra numeri e arte, appunto in pieno Rinascimento, porta Leonardo da Vinci a realizzate il celebre Uomo vitruviano, simbolo non solo geometrico e artistico dell’epoca. È infatti a partire dal tardo Quattrocento, con la pubblicazione di trattati geometrici e matematici, che sono codificate le regole che gli artisti seguono per rappresentare la realtà secondo modelli prospettici e numerici (la divina proporzione) in pittura, architettura e scultura.

L’applicazione concreta di tutto ciò la si trova anche nelle linee strutturali del Palazzo dei Pio: il Cortile d’onore, le grandi logge con l’infilata prospettica degli archi, le architetture dipinte della Sala dei Mori sono testimonianza di questi concetti e parte integrante della mostra, insieme alle macchine matematiche dell’Università degli Studi di Modena, ai trattati rinascimentali – in fac simile o in postazione digitale – di Piero della Francesca, Luca Pacioli e Albrecht Dürer, di cui è esposto in originale la celebre Melancholia. Una sezione è poi dedicata alle opere originali di Tobia Ravà: dal Leviatano (uno squalo di oltre quattro metri) che accoglie i visitatori nel cortile d’onore, ai Puff cubochromi, alle architetture prospettiche, ogni forma è definita con numeri, sequenze matematiche, segni della cabala ebraica.

L’organizzazione della mostra, curata dai Musei di Palazzo dei Pio, dal Liceo scientifico statale Manfredo Fanti, dall’Università degli studi di Modena/Piano Lauree Scientifiche, dall’Associazione Macchine Matematiche di Modena in collaborazione conilCastello dei ragazzi di Carpi, rientra nel progetto Io Amo i Beni Culturali, promosso da Istituto Beni Culturali e Assessorato Scuola della Regione Emilia-Romagna.

Attraverso il progetto, l’educazione al patrimonio culturale è utilizzata come strumento per acquisire competenze sociali e civiche, spirito di iniziativa, consapevolezza ed espressione culturali. Ai giovani studenti si offre l’occasione così di sperimentare il museo come luogo di apprendimento attivo, spazio ideale non solo per apprendere conoscenze legate al curricolo scolastico attraverso esperienze pratiche. I musei, a loro volta, possono trovare nei giovani coinvolti lo stimolo per valorizzare in modo innovativo il loro patrimonio.

Per saperne di più: www.ibc.regione.emilia-romagna.it

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