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7 Maggio 2016 | IBC news

Paesaggi lontani

A Santarcangelo di Romagna la mostra “Souvenir d’Amérique”

A cura di Valeria Cicala

Care ascoltatrici e cari ascoltatori, vi segnaliamo a Santarcangelo, suggestivo luogo della Romagna, ben noto per il suo patrimonio artistico, come pure per un importante festival teatrale, una mostra collettiva Souvenir d’Amérique che costituisce il secondo atto del Festival di arte contemporanea Cristallino – Luoghi per le arti visive, allestita presso il Musas, Museo Storico Archeologico.

La mostra, patrocinata dall’IBC, che  resterà aperta fino a domenica 17 luglio, nasce in rete con la seconda edizione della Biennale del Disegno di Rimini , ed è intesa a restituire non tanto un’immagine stabile, analitica, della nostra visione del mondo. Il paesaggio diviene un corpo frammentato, che si ricrea come immagini di un caleidoscopio, come un testo senza centro, del quale è impossibile stabilire con certezza le coordinate.

Il poeta portoghese Fernando Pessoa scriveva che “è in noi che i paesaggi hanno paesaggio” e questa intuizione è sottesa al secondo progetto espositivo di Cristallino che si configura come un viaggio nella rappresentazione dello spazio, tra geografia e biografia, reticoli naturali e traiettorie umane. Un intreccio e un percorso mentale in una dimensione generata da se stessi, non sempre reale.

Lo stesso titolo, Souvenir d’Amérique, allude proprio a questo “desiderio di paesaggio”, di orizzonte, di una “terra promessa”, reale o immaginaria, concreta o ipotetica che sia. E le opere degli artisti invitati, Veronica Azzinari, Carloni & Franceschetti, Federico Guerri, Luca Piovaccari, Pomelo, Gloria Salvatori, Giorgia Severi e Verter Turroni, accentuano e verticalizzano questa idea di uno spazio interstiziale situato fra soggetto e oggetto.
Come scrive Roberta Bertozzi, curatrice dell’evento insieme a Francesco Bocchini e a Claudio Ballestracci, “La poetica di queste opere oscilla fra migrazione e stabilità, mondo esterno e recinto interiore, secondo una disciplina di linee e sentieri che può, talvolta, sconfinare nell’arabesco, in una proliferazione di segni scissa da qualsiasi referente oggettivo: libera, articolata, germinativa – in grado di differenziarsi indefinitamente, pericolosamente in bilico tra il deserto bianco di un supporto e l’intrico generato dalla vegetazione espressiva”.

Gli artisti ci aspettano e anche emozioni e spunti di riflessione!

Un saluto da Valeria Cicala

Per saperne di più www.ibc.regione.emilia-romagna.it

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