Care ascoltatrici e cari ascoltatori, in occasione della manifestazione Mast Còt, la città di Spilamberto ha realizzato una esposizione temporanea che si focalizza e valorizza il ricco patrimonio archeologico di questa realtà che ha origini antiche.
Con il titolo Romani e Longobardi Inquilini in una villa rustica, vi troverete a visitare, fino al 6 gennaio 2017, presso l’Antiquarium di Spilamberto una mostra che vi farà conoscere tanti aspetti di questa area.
Grazie alle appassionate indagini di studiosi, cultori di antichità e naturalisti, il territorio di Spilamberto ha restituito vestigia nel loro insieme rivelatrici di una fitta trama insediativa e di una continuità di popolamento veramente considerevoli. E si è andati ben oltre i naturali confini territoriali. È il caso delle numerose scoperte, spesso seguite da scavi intensivi, effettuate nella Cava di Ponte del Rio, fra le quali spiccano una villa rustica romana e una necropoli longobarda. Quest’ultimo contesto cimiteriale ha destato molta attenzione sia per la novità della presenza di genti di stirpe longobarda nel Modenese, sia per la composizione dei corredi funerari, i cui reperti (oggetti dell’armamento, elementi del vestiario e dell’abbigliamento, manufatti e attrezzi, in bronzo e in altro metallo prezioso) hanno offerto una significativa messe di informazioni relative al costume maschile e femminile e sulla vita economico-sociale del gruppo qui stanziato.
La mostra mette in luce, per l’età romana, svariati aspetti collegati ai cicli produttivi, essenzialmente di tipo agricolo, e all’alimentazione che caratterizzò gli abitanti della villa rustica. Ad essi vennero a sostituirsi nel VI sec. dell’era cristiana i componenti di un nuovo gruppo demografico – i Longobardi – portatori di modalità di vita, consuetudini e modelli culturali certamente diversi, ma in alcuni casi anche contigui a quelli di coloro che li avevano preceduti nell’insediamento di Ponte del Rio. Una scelta di oggetti dalle sepolture longobarde, raffrontati fra loro, esemplifica i tratti salienti del nuovo substrato germanico dominante.
Da segnalare che sotto il titolo “La Lancia di Rotari. Sulle tracce dei Longobardi”, per tutta la durata dell’iniziativa il parco del presidio fortificato ospiterà una ricca serie di rievocazioni storiche, curate da Crono – Organizzazione Eventi, che come una vera “finestra nel tempo” illustreranno momenti e attività tipiche del periodo longobardo e bizantino fra VI e VII sec. d. Uno spaccato di storia e di società che ci ripropone anche i temi dell’integrazione e l’importanza degli apporti di culture e modi di vivere differenti. Buona mostra!
Un saluto da Valeria Cicala
Per saperne di più: www.ibc.regione.emilia-romagna.it