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7 Gennaio 2009 | Archivio / Prodotti tipici e sagre

L’Aceto balsamico tradizionale piace sempre di più

Record di visite al Museo di Spilamberto (Mo), la metà sono stranieri

A cura di Marina Leonardi

7 gennaio 2009

Cari ascoltatori, buon anno, in questa prima puntata del 2009 dedicata ai prodotti tipici andiamo a Spilamberto di Modena dove si trova il Museo dell’aceto balsamico tradizionale che nel 2008 ha raggiunto il record di ben 7.000 visitatori. Si tratta del 12% in più rispetto al 2007, visitatori che sono arrivati da ogni parte d’Italia e del mondo: basti pensare che il 40% è straniero e di questi quasi la metà proviene dagli Stati Uniti. E’ alta anche la percentuale dei visitatori tedeschi (il 6% del totale), dei francesi (il 4% ) e svizzeri, ma non mancano curiosi e buongustai provenienti da Gran Bretagna, Olanda, Austria e Spagna. Sono arrivati persino dal Giappone per conoscere i segreti del prezioso “nettare nero”.

Grazie all’impegno della Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena cresce l’attenzione verso un prodotto d’eccellenza del territorio emiliano, sempre più conosciuto all’estero e che nel 2000 ha ottenuto il marchio Dop della Commissione Europea. Il museo rappresenta la porta d’ingresso a questo mondo che ha radici antichissime: attraverso le sue sale è infatti possibile conoscere le caratteristiche tecniche, gli oggetti legati alla produzione, gli aromi, i profumi e i gusti di questo inimitabile prodotto.
L’anno appena trascorso è stato un anno denso di novità per la Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, l’associazione che dal 1967 si propone di promuovere e sostenere la tutela e la valorizzazione del prezioso prodotto.

La Consorteria da poco svolge anche una funzione di “ospitalità” nei confronti di batterie di aceto particolarmente pregiate: l’acetaia sociale da qualche mese si è arricchita di una nuova batteria dello chef Massimo Bottura, dell’Osteria Francescana di Modena, che ha recentemente conquistato la seconda stella Michelin e il primato – condiviso con altri tre locali – di miglior ristorante d’ Italia, assegnato dalla Guida de L’Espresso. Qui, inoltre, è lasciata a balia una batteria di Balsamico Tradizionale appartenente a Slow Food, che l’associazione si è aggiudicata lo scorso anno nel corso della prima grande asta internazionale dedicata al prodotto e battuta da Sotheby’s, la più antica casa d’aste al mondo. La Consorteria tutti gli anni, seguendo la migliore pratica di conduzione, provvede a prelevare il giusto quantitativo di prodotto dalle batterie ospiti e a inviarlo ai proprietari.

“Queste collaborazioni prestigiose testimoniano l’impegno della Consorteria per  diffondere la cultura del prodotto nel rispetto assoluto della tradizione – conferma Luca Gozzoli, Gran Maestro della Consorteria – In questi anni abbiamo saputo accompagnare la crescita del Balsamico Tradizionale e soprattutto tutelarlo dalle contraffazioni, rischio principale nella commercializzazione. Ma il nostro scopo è anche quello di valorizzare alcuni aspetti della cultura locale e suscitare emozioni. Come quelle che scaturiscono, ad esempio, dall’osservare la batteria di vaselli in perfetta attività custodita nell’acetaia sociale, che porta il peso e la polvere di due secoli di storia, essendo appartenuta proprio ai signori Fabriani di Spilamberto”.

Potete trovare tutte le informazioni sul prodotto e sulle visite sul sito del Museo:
www.museodelbalsamicotradizionale.org/ita/index.htm

 

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