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30 Aprile 2008 | Archivio / Prodotti tipici e sagre

Carciofi moretti e ciliegi in fiore

Alla scoperta del carciofo moretto di Brisighella e della festa dei ciliegi in fiore di Vignola

A cura di Marina Leonardi

30 aprile

Cari ascoltatori in questa nuova puntata dedicata ai prodotti tipici vogliamo parlarvi di due fiori all’occhiello della nostra regione: il Carciofo moretto di Brisighella e la Ciliegia di Vignola.

Entrambi questi prodotti sono al centro di due interessanti avvenimenti che si tengono proprio in questi giorni: La Sagra del carciofo moretto si svolge nella giornata del  5 maggio mentre la 39esima festa dei ciliegi in fiore si conluderà il 10.

Partiamo dal carciofo, la  Sagra vuole celebrare questo prodotto della terra che a Brisighella, soprattutto nei tipici calanchi con una buona esposizione al sole, raggiunge le massime espressioni organolettiche.

 Il carciofo non è altro che il bocciolo dell’infiorescenza che si raccoglie immaturo, cioè prima che sbocci, fine aprile e maggio. Il “Moretto” è una varietà rustica, sulla quale non sono stati fatti interventi genetici e ciò ha consentito di mantenere inalterate nel tempo le caratteristiche e gli aromi originari, diversamente da altre varietà largamente coltivate nel bacino del Mediterraneo.

La pianta del “Moretto” si presenta come un cespuglio che può raggiungere un’altezza di 150 centimetri, il fusto è eretto con getti basali chiamati “carducci” che vengono usati per la riproduzione. Le foglie, verdi-grigiastre, sono grandi e spinose, pendenti all’infuori. Il suo sapore è leggermente amaro, fresco, appetitoso. Il “Moretto” si mangia crudo e leggermente lessato, condito con sale e olio, preferibilmente con il rinomato olio“Brisighello”, col quale si sposa molto bene in quanto i due prodotti hanno una base aromatica comune.

Sono molte e gustose le ricette che si possono realizzare utilizzando il Carciofo Moretto: Cappelli da prete con ripieno di carciofi moretti e ricotta all’olio extra vergine di oliva Brisighello; Insalata di testina di vitello su letto di carciofi moretti e scaglie di parmigiano; Tortino di formaggio con carciofi moretti; Crostata di foglie di carciofi; Mousse di avocado con carciofi moretti; Bavarese ai carciofi; Moretti farciti con gamberi; Lombatina di agnello saltata in padella con carciofi; Mostarda di carciofi moretti alla senape per accompagnare fritti di gamberi.

E mentre siamo a Brisighella ricordiamo che fino all’11 maggio si potrà visitare anche l’originale mostra di ricami dal titolo “1908-2008. A cento anni dall’Esposizione Torricelliana, la tradizione del ricamo a Brisighella continua…”. Alla Chiesa del Suffragio, festivi e prefestivi dalla 15 alle 19 saranno esposti ricami di raffinata fattura: trine in Aemilia Ars, ricami con motivi floreali colorati e sinuosi realizzati su tessuti di grande pregio. I ricami saranno attorniati da altri oggetti di artigianato artistico locale di quel periodo: ferri battuti, ceramica e mobili per ricreare atmosfere e suggestioni dell’epoca.

 

E che ricami ci sono più belli dei fiori, i candidi fiori di ciliegio che sono al centro alla 39° Festa dei ciliegi in fiore di Vignola. Uno spettacolo unico, la valle del Panaro che si snoda come un grande fiume bianco e profumato. Per festeggiare questo incomparabile spettacolo della natura che nel giro di pochi mesi si trasforma in quel  prezioso oro rosso che sono le ciliegie di Vignola, il Comune di Vignola organizza moltissime manifestazioni per le vie del centro storico della bella cittadina della collina modenese. L’appuntamento più atteso è la sfilata dei carri fioriti e la consegna del Premio ciliegia d’oro che quest’anno sarà consegnato a una modenese che ha saputo farsi strada nel mondo dell’Alta Moda, Anna Molinari creatrice del marchio Blumarine.

Ma torniamo ai fiori e alle ciliegie, che qui a Vignola sono un prodotto tipico, tutelato da un Consorzio fondato nel lontano 1964.

Vignola, infatti, è nota in tutta Europa per le sue ciliegie che iniziano a maturare nella seconda metà del mese di maggio col primo “Durone Bigarreau”. Si prosegue con la ciliegia “Mora di Vignola” , una varietà che presenta le migliori caratteristiche dal punto di vista organolettico. Con il mese di giugno maturano i duroni di colore scuro come il classico durone “Nero I” famoso per le sue caratteristiche di polpa intensa e gustosa e la classica “Anella”, un durone color rosso fuoco dalla polpa particolarmente consistente. Tra le varietà tardive (a metà giugno) sono da annoverare il durone “Nero II” e il “Ciliegione”, particolarmente gustosi e ricchi di qualità nutritive.

E visto che parliamo di ciliegie vogliamo lascriarvi con un dolce proposto dal nostro gastronomo Pellegrino Artusi

 
Dolce di ciliege
Come dolce da famiglia è assai buono e merita di occuparsene.

Ciliege more, crude, intere e senza gambo, grammi 200.
Zucchero a velo, grammi 100.
Pangrattato di segala, grammi 50.
Mandorle dolci, grammi 40.
Uova, n. 4.
Rosolio, cucchiaiate n. 2.
Odore di vainiglia o scorza di limone.

Mancando il pane di segala servitevi del pane comune. Le mandorle sbucciatele, asciugatele e tritatele minutamente per ridurle a metà circa di un chicco di riso.
Lavorate prima i rossi d’uovo con lo zucchero finché sieno divenuti spumosi, aggiungete il pangrattato, il rosolio, l’odore e continuate a lavorare ancora un poco il composto. Uniteci le chiare ben montate, mescolando adagio e versatelo in uno stampo liscio che avrete prima ben unto con burro freddo e cosperso tutto, e più nel fondo, con le dette mandorle. Infine buttateci le ciliege, ma per evitare che queste pel loro peso calino a fondo, mescolate fra il composto le mandorle che vi restano. Cuocetelo al forno  e servitelo caldo o freddo.

E con questa ricetta che basta per quattro o cinque persone, ci salutiamo e ci diamo appuntamento con la prossima puntata dei Sapori di casa nostra.

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