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24 Settembre 2008 | Archivio / Prodotti tipici e sagre

I musei del gusto

Una pubblicazione e un sito per valorizzare i musei della tradizione enogastronomica della regione

A cura di Marina Leonardi

24 settembre 2008

“Il cibo a saperlo leggere è un libro di memoria e se ci viene dalla terra in cui siamo nati, è anche un pezzo della nostra infanzia e della nostra storia”. Cari ascoltatori andiamo oggi alla scoperta dei Musei del gusto dell’Emilia Romagna dove troviamo prodotti ‘nobili’, come il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma, l’Aceto Balsamico tradizionale, l’Olio extravergine di oliva di Brisighella e altri meno conosciuti o solo meno diffusi, come la patata, il pomodoro, il borlengo, il formaggio di Fossa, l’acciuga di Comacchio ma tutti di antica stirpe, al punto che molti risalgono al tempo dei Romani, come ad esempio il sale di Cervia.

Sono 19 in Emilia Romagna i musei che raccontano la storia dei prodotti tipici e tradizionali dell’enogastronomia regionale. L’assessorato regionale all’Agricoltura li ha raccolti in un volume di 125 pagine della collana ‘I libri di Agricoltura’, che  è stato presentato al ‘Sana’, il salone del naturale che si è tenuto a Bologna qualche settimana fa.Il volume, curato da Patrizia Alberti, Francesca Ponti e Fabrizio Dell’Aquila, costituisce una guida pratica ai prodotti e alle bellezze dell’Emilia-Romagna, in quanto gli stessi musei sono inseriti all’interno delle 14 strade dei vini e dei sapori regionali e offrono ai visitatori degustazioni e pacchetti per visitare il territorio circostante.

I “musei del gusto” –  spiega Massimo Montanari – Docente di Storia Medievale e Storia dell’Alimentazione dell’Università degli Studi di Bologna –  ci parlano di cose e di simboli: di come si coltiva un vigneto, e dei significati che il vino ha assunto nella nostra civiltà; di come si fabbrica un formaggio, e dei valori di socialità che queste pratiche hanno sviluppato fra gli uomini; di come si fa l’olio, o si innesta un albero da frutto; di come si elaborano squisiti salumi, distillati e liquori. Tutto ciò è tecnica, è sapere, è cultura, la cultura del lavoro”

I musei sono anche ben rappresentati nel sito internet http://www.museidelgusto.it/  che li raccoglie, dove ne viene spiegata la struttura, il contenuto e vengono date tutte le istruzioni per la visita.

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